Sono 463 i bambini che dal gennaio del 2012 al mese di febbraio di quest’anno hanno perso la vita in Pakistan, dopo aver contratto il morbillo. Un fenomeno dilagante, come in Pakistan lo è la poliomelite, che le strutture sanitarie del Paese non sono in grado di contenere per la mancata applicazione di programmi di vaccinazione efficaci. A dimostrare come la diffusione del morbillo aumenti invece di diminuire sono i dati diffusi dall’agenzia federale Ombudsman, che compara gli 863 casi del 2009 ai 21.491 del 2012. In tre province su quattro, inoltre, il tasso di vaccinazione è inferiore al 50 per cento. E in quella del Punjab, la provincia più popolosa, si arriva al 60 per cento. Ma per avere “qualche speranza di eliminare il morbillo dal Paese” la campagna di vaccinazione dovrebbe riguardare il 95 per cento dei bambini. La Corte suprema di Lahore ha convocato per domani i funzionari degli ospedali della provincia del Punjab per spiegare l’allarmante tasso di mortalità di bambini per morbillo. Solo a Lahore, la capitale provinciale, 51 sono le morti quest’anno. I funzionari incaricati di condurre i programmi di vaccinazione sono ritenuti “colpevoli di negligenza, mancata attenzione e ritardo nell’adempimento delle loro funzioni tanto da provocare vittime”. Inoltre “non c’è un solo laboratorio accreditato dall’Oms per i prodotti biologici nel Paese. Il governo federale ha fallito nell’aprire un laboratorio certificato”, affermano i ricercatori.
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