Pakistan, tutti assolti per l’omicidio di Sana Cheema. Salvini: ‘giustizia islamica’, c’è da aver paura

Si è concluso con un clamoroso nulla di fatto il processo a carico delle persone accusate dell’omicidio di Sana Cheema, ragazza italo-pakistana di venticinque anni portata via contro la sua volontà dall’Italia per sposarsi in Pakistan, dove i familiari le avevano organizzato un matrimonio combinato. Duro il commento di Salvini: “Se questa è la giustizia islamica c’è da aver paura“.

 Il tribunale pakistano ha incredibilmente assolto il padre, lo zio e il fratello della giovane, sul banco degli imputati con l’accusa di aver ucciso la venticinquenne dopo che la stessa aveva rifiutato il matrimonio che le era stato imposto dalla sua famiglia. In un primo momento sembrava che Sana fosse morta per cause naturali, versione dei fatti confermata dai familiari. Solo l’autopsia avrebbe portato alla luce la verità: la ragazza è morta per strangolamento, quindi è stata uccisa. I familiari della giovane sono stati assolti per mancanza di prove certe e di testimonianze.

  La notizia ha suscitato lo sdegno di Matteo Salvini, che ha voluto esprimere il suo malumore con un messaggio condiviso sulla propria pagina Facebook. “Che vergogna!!! Se questa è “giustizia islamica” c’è da aver paura. Una preghiera per Sana“, ha scritto il Ministro sulla propria pagina Facebook. Il numero uno del Viminale ha poi fatto sapere di essere intenzionato a inviare una lettera al suo collega pakistano per esprimere il malumore di tutto il popolo italiano per una scelta difficile da accettare. 

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