Cutrone: “Nel 2023 costruite le basi per una prospettiva di ripresa nel 2024. L’Ars non ostacoli questo percorso e approvi la Manovra entro fine anno”
“Nel 2023 si sono costruite le basi affinché nel 2024 possa avviarsi anche in Sicilia la tanto attesa ripresa
economica, a partire dal settore delle costruzioni, voce fondamentale del Pil dell’Isola. In più, il governo regionale ha assunto l’impegno, mantenendolo, di predisporre in tempo i documenti contabili al fine di
garantire finalmente la puntualità dei pagamenti alle imprese, mentre giace all’Ars il provvedimento che consentirebbe alle Partecipate della Regione di acquistare i crediti fiscali dei bonus edilizi”. Lo dice Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che aggiunge: “Nuovi investimenti pubblici, sblocco dei crediti fiscali e pagamenti puntuali sono tre condizioni derivanti dalla Manovra finanziaria della Regione e
dal citato provvedimento sui bonus, necessarie per rimettere in pista le imprese edili siciliane, soffocate da una crisi senza precedenti e dalla stretta creditizia. In questo momento, dunque, l’Ars ha in mano l’enorme responsabilità della sopravvivenza e del rilancio di questo comparto”.
“Sarebbe un atto di gravissima irresponsabilità – evidenzia Cutrone – se forze politiche o singoli deputati, che dichiarano di agire nell’interesse dei siciliani, si mettessero di traverso e impedissero
l’approvazione della Manovra entro la fine dell’anno, costringendo il governo all’esercizio provvisorio e ai relativi limiti di cassa e di azione amministrativa. Sarebbe anche una gravissima vergogna per tutta
la Sicilia, agli occhi del governo nazionale, dell’intero Paese e dell’Unione europea che ci guardano per come utilizziamo le ingenti risorse che ci sono state assegnate”.
“L’Ance Sicilia – conclude Cutrone – lancia un fortissimo richiamo a tutte le forze politiche dell’Ars affinché riconoscano il senso di appartenenza al popolo che le ha legittimate col voto, rinunciando a
pratiche del passato che oggi non sono più né tollerabili né ammissibili di fronte ad un’Europa che chiede alla Sicilia di essere finalmente seria e ad un elettorato sempre più deluso da certi modelli di politica
egoista e autoreferenziale che ancora resistono all’evoluzione dei tempi e della società”.