Palermo, giro di prostituzione in centro massaggi: denunciata titolare

Sequestrato a Palermo un centro massaggi dove si praticavano prestazioni sessuali. La titolare, cittadina cinese di 35 anni, è stata denunciata per esercizio abusivo di attività di prostituzione e favoreggiamento della prostituzione. L’indagine è stata avviata dalla squadra mobile di Palermo è partita dopo che i poliziotti hanno rilevato delle incongruenze nei documenti presentati dalla donna all’ufficio immigrazione per il rinnovo del permesso di soggiorno. Dalle ricerche online eseguite dagli agenti sono emerse su siti specializzati di incontri diverse inserzioni pubblicitarie riconducibili al centro massaggi e corredate da fotografie di donne ritratte in pose provocatorie. Da tempo gli agenti della squadra mobile sorvegliavano l’ingresso del centro massaggi potendo così registrare l’andirivieni di clienti, che, fermati all’uscita dai poliziotti, hanno ammesso aver consumato prestazioni di natura sessuale.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al cliente che faceva ingresso nel centro massaggi veniva proposto un massaggio al costo di 30 euro, mentre sarebbe stato tra 50 e 70 euro se avesse scelto “l’happy ending” finale, per un totale di 30 minuti. Il locale era illuminato esclusivamente da luci soffuse con un bancone tipo reception, posizionato a sinistra rispetto alla porta d’ingresso, di fronte a una stanza adibita a sala massaggi, arredata con un lettino, una vasca in rovere e alcuni suppellettili dove erano riposti degli asciugamani. In totale l’immobile era dotato di tre camere destinate a sala massaggi; alle pareti vicino la porta d’ingresso erano affissi dei volantini con elenco della tipologia dei massaggi praticati e il relativo prezzo, mentre non risultavano essere esposte, nè sono state esibite dalla titolare, le prescritte autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’attività di centro benessere per la cura del corpo, l’attestazione professionale di estetista/massaggiatore e la tabella con gli orari lavorativi.

Sulla base degli approfondimenti investigativi i poliziotti della squadra mobile hanno accertato come l’attività principale eseguita all’interno del centro sarebbero state prestazioni di natura sessuale del tipo ‘happy ending’, con l’assunzione a tale scopo di almeno due dipendenti (riconosciute anche dai clienti fermati e sentiti di volta in volta all’uscita dal locale), anche se formalmente preposte a mansioni di commessa. L’immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo per evitare che la disponibilità del locale potesse aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolarne la commissione di altri, nonchè a sequestro amministrativo per esercizio abusivo dell’attività di servizi di centri per il benessere fisico.

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