Palermo. In Sicilia aumentano imprese e occupati, traina il turismo

Crescono turismo e servizi, costruzioni,  agricoltura e commercio, in leggerissimo calo l’industria: in Sicilia la  ripresa economica è testimoniata dall’aumento di imprese e occupati nel  secondo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023,  così come rilevato dall’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia,  la cui analisi mette in evidenza i settori a maggiore sviluppo.

Fra aprile e giugno 2024 risultano attive negli Albi camerali 383.285  realtà economiche con un saldo attivo di 1.759 imprese, frutto di 5.849  nuove iscrizioni a fronte di 4.090 cessazioni; il dato pone l’Isola al  settimo posto nella classifica nazionale per maggiore incremento, con un tasso di crescita dello 0,37%.

Per saldo attivo fra iscrizioni e cancellazioni, la provincia più  dinamica è Catania (452), seguita da Palermo (390), Siracusa (274) e  Trapani (244). Queste le performance delle altre province: Messina, 176;  Agrigento, 134; Caltanissetta, 59; Ragusa, 28; ultima Enna con 2.

I settori con la maggiore concentrazione di imprese e col più elevato  incremento rispetto al primo trimestre 2024 sono Turismo e servizi, con  105.578 attività che occupano 403.096 addetti e un tasso di crescita di  aziende del +1,09%; Costruzioni, con 46.905 imprese e 143.708 dipendenti  (+0,51% di imprese); Commercio, con 125.446 partite Iva e 324.839 unità  di personale (+0,10%); e Agricoltura con 75.956 aziende e 126.705 addetti.

L’Industria cala di pochissimo, dello 0,03%, ma resta comunque un settore assai significativo nel sistema produttivo regionale, con 29.121 aziende e 137.769 lavoratori. Gli occupati nel complesso dei settori siciliani sono saliti a 1.170.007.

“Quello del Turismo e servizi – osserva Pino Pace, presidente di  Unioncamere Sicilia – continua a confermarsi come il settore candidato a diventare il principale traino dell’economia regionale. I dati mostrano una forte capacità degli imprenditori di rispondere ad una domanda in costante crescita, sia in termini di ricettività e ristorazione, sia in relazione alle esigenze del welfare e del sociale, degli investimenti in istruzione e formazione e in ricerca e innovazione, così come rispetto al crescente fabbisogno di sanità e cura e di assistenza alle persone.

Tutto ciò – analizza Pace – potrebbe comportare un progressivo  orientamento degli investimenti pubblici e privati verso questo settore, con l’obiettivo di conferire maggiore stabilità e sostenibilità nel tempo a questo trend di sviluppo”.

“Lo stop al ‘Superbonus’ – analizza Santa Vaccaro, segretario generale  di Unioncamere Sicilia – non sembra avere frenato la crescita del  comparto delle Costruzioni. Questo, probabilmente, è dovuto agli  investimenti finanziati dal ‘Pnrr’ che cominciano a dispiegare in  maniera più evidente i loro effetti positivi sul territorio, ma anche  agli sforzi che la nostra Isola sta compiendo sul fronte della transizione energetica, della rigenerazione urbana e della tutela  ambientale. Sono, infine, incoraggianti le dinamiche di crescita  dell’Agricoltura, nonostante la siccità, e del Commercio, che sembra resistere alla crisi che colpisce soprattutto i piccoli esercizi, e la tenuta dell’Industria in un momento in cui a livello nazionale si assiste ad una perdurante contrazione della produzione”.

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