Un impiegato del tribunale di sorveglianza di Palermo è stato arrestato dai carabinieri per induzione indebita a dare o promettere utilità, accesso abusivo ad un sistema informatico e millantato credito. L’uomo, di 56 anni, è stato portato ai domiciliari. Secondo l’accusa si sarebbe introdotto nel sistema informatico dell’Anagrafe per carpire almeno un indirizzo anagrafico e, millantando credito a un funzionario dell’Unep – Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti – di Palermo si sarebbe fatto promettere del denaro dal titolare di un’attività commerciale.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto del tribunale di Palermo Bernardo Petralia e dalla sostituta procuratrice Francesca Mazzocco, partono a fine di agosto 2015 e documentano i rapporti frequenti e confidenziali dell’arrestato con diversi pregiudicati residenti nel capoluogo siciliano e con i relativi familiari. A questi ultimi, in almeno due casi, il 56enne avrebbe fornito informazioni acquisite del sistema informatico del tribunale di sorveglianza dietro il pagamento di somme di denaro.