Palermo: neonato ricoverato per overdose

Restano gravi  le condizioni del bambino di 18 mesi ricoverato due giorni fa all’Ospedale di Bambini di Palermo per overdose di cocaina e con ecchimosi e lividi su tutto il corpo. La madre, 25 anni, fermata ieri dalla Squadra mobile, l’aveva portato al pronto soccorso affermando che il bambino fosse caduto dal seggiolone. Affermazione che non ha tratto in inganno i medici, i quali si sono subito  accorti che si trovavano davanti a un caso di maltrattamenti ma soprattutto che aveva ingerito cocaina.

Sul corpicino del piccolo c’erano lividi e graffi ovunque e segni di bruciature sulle manine. Il piccolo, ricoverati al reparto di Rianimazione,  lotta tra la vita e la morte. La madre è in carcere con l’accusa di maltrattamenti aggravati, mentre il convivente, 28 anni, tuttofare al mercato ortofrutticolo, è indagato per lesioni e cessione di cocaina, reato contestato anche alla compagna. Le gravi lesioni addominali riscontrate sul corpo del bambino, sembrerebbero  ”compatibili con calci o pugni ricevuti che hanno provocato un versamento addominale ”molto esteso”. Secondo l’ultimo bollettino medico emesso alle 11.30,  “le  condizioni del bimbo sono ancora gravissime e la prognosi  riservata”. Tuttavia, i medici che ce l’hanno in cura si dicono comunque ”ottimisti”. ”Il bambino è in condizioni stabili -ha detto ancora Trizzino direttore sanitario di presidio dell’ Ospedale-  Ma risponde agli stimoli dolorosi. Adesso stiamo valutando la situazioni dei parametri di transaminasi che sembra si stiano riducendo”.

Il bambino quando è stato accompagnato nel presidio presentava un’overdose di cocaina ma anche lividi, graffi e bruciature sulle mani. ”Da quando lavoro qui non ho mai visto nulla di simile -ha detto ancora Trizzino- me ne sono capitati di tutti i colori, di recente un abuso sessuale su un bambino di 18 mesi. Ma queste lesioni non mi erano mai capitate”.

Secondo i medici il bimbo avrebbe deglutito la cocaina, forse quella lasciata sul tavolo dal compagno della madre, come ammesso dallo stesso. In un primo momento la madre aveva sostenuto che il bimbo era caduto dal seggiolone. ”Nulla di più inverosimile -dice oggi Trizzino- i bambini che cadono dal seggiolone si presentano al pronto soccorso con un trauma cranico o eventuali fratture, ma certamente non hanno lesioni addominali così estese”.

Giancarlo Coffaro, responsabile della Rianimazione pediatrica dell’Ospedale dei Bambini spiega: ”Stiamo monitorando i parametri epatici del piccolo. Siamo ottimisti, anche se la prognosi resta riservata. Ma pensiamo di poterlo salvare”. Il bambino è stato affidato dai giudici del Tribunale dei minori proprio a Giorgio Trizzino. ”Ne ho complessivamente 4 affidati dal Tribunale di minori – dice – ma un caso così assurdo non mi era mai successo”.

E’ stato il compagno della giovane madre ad ammettere davanti al pm che il piccolo ha ingerito la cocaina. ”Avevo un sacchetto con la droga e mi sono fatto due piste sul tavolo della cucina – ha spiegato agli inquirenti – poi sono andato in bagno e quando sono tornato la busta non c’era più”. Troppo stordito per preoccuparsi di che fine avesse fatto, l’uomo si è addormentato. Forse il bimbo ha ingerito in quel frangente la droga.

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