Ottenevano la cittadinanza grazie a matrimoni combinati

Quattordici persone sono state arrestate dalla Squadra mobile di Palermo. I reati contestati sono di  associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, attraverso la celebrazione di falsi matrimoni al fine di ottenere la cittadinanza italiana. I fatti confutati, sono stati commessi tra il novembre 2007 e il novembre 2009 ed hanno avuto come scenario, oltre che Palermo, anche altre città italiane e il Marocco.
A far scattare le indagini è stata la richiesta di un cittadino marocchino alla questura di formalizzare il ricongiungimento con la moglie palermitana sposata in Marocco. La donna infatti risultava già sposata con altri due nordafricani, mentre un altro marocchino aveva inoltrato una richiesta analoga. Le indagini quindi hanno consentito di far luce su una banda composta da cinque palermitani, un uomo e quattro donne, al vertice della quale c’era l’uomo, che si avvaleva di una fitta rete di complicità e conoscenze anche in Marocco. Per ogni matrimonio venivano pagati oltre 10mila euro. A due delle quattro donne tratte in arresto è stato contestato anche il reato di bigamia, dal momento che hanno contratto rispettivamente tre e due matrimoni con cittadini marocchini. Solo per cinque persone, inoltre, è scattata l’accusa di reato associativo, che ne ha determinato la traduzione in carcere; agli altri nove invece sono stati concessi gli arresti domiciliari.

I provvedimenti di custodia cautelare eseguiti nell’operazione, denominata “Dirham”, sono stati emessi dal Gip Piergiorgio Morosini su richiesta dei Pm Calogero Paci e Daniela Varone.

C.I

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