Palermo ricorda la strage di Capaci con il presidente della Repubblica

Il 23 maggio 1992 è una data fortemente impressa nella memoria del Paese e del popolo italiano. I magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, insieme ai tre agenti della scorta, Montinaro, Di Cillo e Schifani, saltarono in aria nell’attentato di Capaci.”Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità” aveva detto nel suo discorso di insediamento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, precisando come la lotta alla mafia e alla corruzione fossero “priorità assolute”. E proprio il Capo dello Stato, che nella lotta a cosa nostra ha pagato un prezzo altissimo, perdendo il proprio fratello, Piersanti, ucciso il 6 gennaio del 1980 mentre era presidente della Regione Siciliana, interverrà oggi per la prima volta, in aula bunker, a Palermo, a salutare i tantissimi ragazzi arrivati a Palermo da Europa, Vietnam e Stati Uniti. Quello nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, luogo diventato simbolico nella lotta alla mafia, sarà il momento più istituzionale delle tante iniziative previste nel 23/mo anniversario della strage di Capaci. Qui, dove l’autostrada fu sventrata da quella che venne definita una ‘tecnica libanese’ utilizzata da cosa nostra, a essere massacrati sono stati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Anche quest’anno, su iniziativa del Miur e della Fondazione Falcone, la memoria si rinnova nel presente, con le testimonianze che a partire dalle 9 si alterneranno fino a mezzogiorno. Il collegamento, in diretta Rai, avverrà dalla stessa aula bunker. Oltre 40.000 studenti di tutto il Paese risponderanno unendosi in un unico coro nel ricordo delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata dalla Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del ministero dell’Istruzione, in occasione del XXIII anniversario della morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’iniziativa si è estesa a tutto il Paese. Non si svolgerà solo a Palermo, ma anche in diverse piazze italiane in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità. Per poter soddisfare la richiesta di partecipazione che ogni anno arriva da centinaia di scuole, il Miur e la Fondazione Falcone, grazie alla collaborazione con la Rai, hanno infatti deciso di collegare il capoluogo siciliano con sei piazze di altrettante città unendo tutto il Paese nel ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, del giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e degli uomini delle loro scorte. Ogni città si collegherà con l’Aula Bunker nel corso della cerimonia istituzionale che sarà trasmessa in diretta su Rai Uno a partire dalle 10.55. Dal teatro Parenti di Milano interverranno Nando dalla Chiesa (figlio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre 1982, e presidente onorario di Libera) e Franco la Torre (figlio di Pio La Torre, ucciso il 30 aprile 1982, e presidente di Flare – Freedom, Legality and Right in Europe). Nel segno della memoria il collegamento da Gattatico (Reggio Emilia) dove da Casa Cervi, luogo simbolo della Resistenza, parlerà Margherita Asta, che nella strage di Pizzolungo (Trapani) del 2 aprile 1985 ha perso la madre e i suoi due fratelli. A Firenze, dove nel 1993 c’è stata la strage di via dei Georgofili, ci sarà dallo stadio Ridolfi la testimonianza di Betta Caponnetto, vedova del giudice famoso per essere stato il padre del pool antimafia di Palermo. La quarta città coinvolta è Napoli, con piazza del Municipio, che dal 1997 ospita un albero dedicato al giudice Falcone e una lapide in ricordo di tutte le vittime del 1992. Qui il coro giovanile del San Carlo canterà “I Cento Passi”. Dall’istituto “R. Piria” di Rosarno, luogo simbolo di migrazioni e riscatto, sarà collegata Adriana Musella, figlia di Gennaro Musella, ucciso dalla ‘Ndrangheta il 3 maggio 1982. Infine toccherà alla Sicilia, con Corleone, diventata, da storica capitale della mafia, luogo di rinascita civile. A intervenire sarà Daniele Marannano, presidente dell’associazione AddioPizzo. A queste sei piazze si aggiungeranno, oltre a Palermo, dove gli studenti saranno suddivisi tra Piazza Politeama e il Teatro Massimo, diversi Comuni della provincia che stanno organizzando iniziative, dibattiti e cortei, in memoria della strage del 23 maggio 1992. Tra questi ci sono Partinico, Caccamo, Capaci. Le piazze che si uniranno in un solo coro per la legalità sono la fotografia di un Paese che dice con chiarezza da che parte vuole stare, ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, e di una scuola che sa di avere un ruolo chiave nell’educazione alla legalità e lo esercita con passione e grande impegno. “Un impegno di cui ringrazio profondamente i nostri insegnanti”. Nel pomeriggio gli studenti parteciperanno a Palermo ai due cortei che, dopo essere partiti da via D’Amelio e dall’aula bunker, confluiranno davanti all’Albero Falcone dove, alle 17.58, l’ora dell’attentato, saranno intonate con una tromba le note del silenzio e saranno messe a dimora alcune piante di geranio rosse. Alla cerimonia parteciperanno i rappresentanti del Gruppo Archeologico krotoniate, della Società Dante Alighieri, del M.D.D.C.(Movimento Difesa Diritti dei Cittadini), del Consorzio Jobel oltre ad alcune delegazioni delle scuole cittadine presenti alla manifestazione organizzata nella stessa data da Libera presso l’Istituto Pertini. Alle piazze reali si uniranno quelle virtuali, attraverso i profili MiurSocial e 23maggioitalia. Su Twitter è già partita una garà di selfie di chi vuole dire no alla mafia aderendo alla manifestazione attraverso l’hashtag#PalermoChiamaItalia. . L’obiettivo di fare rete, di portare testimonianza di una cittadinanza attiva e unita contro il sopruso e l’illegalità in tutte le piazze d’Italia, sottolinea Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. Abbiamo cominciato con sei città, ma non ci fermeremo: “Sono tali e tante le richieste da parte delle scuole italiane di partecipare ai nostri Protocolli di educazione alla legalità da farci ormai considerare il 23 maggio una giornata nazionale, un manifesto trasversale che unisce l’Italia nella lotta civile e culturale per la legalità. I tempi sono maturi”. Oltre al Capo dello Stato, a intervenire sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, che era stato giudice a latere nel maxiprocesso contro la mafia e che aveva partecipato alla stesura della monumentale sentenza che inflisse oltre 2600 anni di reclusione. Con loro il Guardasigilli, Andrea Orlando, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Maria Sabelli, il presidente dell’associazione nazionale Partigiani d’Italia, Carlo Smuraglia e la professoressa Maria Falcone.  Per dare massimo risalto alla Giornata della Legalità 2015 tutti gli account social (Facebook e Twitter) di Rai Cultura cambieranno il loro logo e le loro cover, promuovendo l’iniziativa «Palermo chiama Italia». Tutta la giornata sarà caratterizzata da un live tweeting che seguirà gli eventi, le trasmissioni televisive e promuoverà i video e le interviste disponibili on demand sui portali di Rai Cultura.

Roberto Cristiano

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