La polizia di Palermo sta cercando di ricostruire la dinamica di un altro caso di femminicidio avvenuto questa mattina in città. La vittima, Rosy Bonanno, una giovane 26enne assassinata dall’ex convivente, davanti agli occhi del figlioletto di appena due anni. L’omicidio, sarebbe avvenuto dopo un litigio, nell’abitazione dei genitori, dove la vittima viveva con il suo piccolo. L’uomo, Benedetto Conti, dopo aver commesso il gesto si era dato alla fuga, ma poco dopo fermato dalla polizia a Villabate, in un’abitazione dove risulta essere residente e proprio lì ha riferito alla polizia di aver ingerito del veleno dei topi, per tentare il suicido. La polizia ha accompagnato l’uomo in ospedale per una lavanda gastrica, poi trasferito negli uffici della squadra mobile, per essere sottoposto ad interrogatorio. L’uomo, sarebbe stato denunciato per ben sei volte dalla vittima, per stalking. “E’ un delitto annunciato. Si sapeva che finiva così. L’assistente sociale, la polizia sapevano tutto, abbiamo fatto le denunce, da due anni denunciamo violenze, minacce, intimidazioni”. E’ l’amaro sfogo della madre della donna uccisa. La donna, seduta davanti la casa del delitto, si sfoga: “E’ da due anni che denunciamo per salvarci la vita. Ora che mia figlia è morta venite tutti, ma l’avete tutti sulla coscienza, questa non è giustizia, dov’era la legge?”, La donna dice che la figlia aveva lasciato l’uomo lo scorso gennaio: una vita impossibile, fatta di violenza. “Ma anche dopo è stato un inferno – continua – mia figlia era in pericolo. Lo abbiamo detto alle forze dell’ordine, all’assistenze sociale, abbiamo fatto denunce, ma non è accaduto nulla. Ci ha bruciato la macchina, ci ha lasciato una bottiglia piena di benzina davanti la porta di casa. Una vita impossibile. Voleva che lei tornasse con lui, la ricattava per via del figlio. Ora l’ha uccisa e l’avete tutti sulla coscienza. Queste sono le parole di una mamma disperata.