Paola De Micheli, ‘Lady Turtlen’ e i suoi interventi ‘storici…’

Paola De Micheli  è laureata alla Cattolica di Milano in Scienze Politiche,  entra in politica, diventando membro della Direzione provinciale della Democrazia Cristiana di Piacenza e nel ’94, riprende a fare politica. La bufera di tangentopoli aveva spazzato via numerosi “vecchi” del partito, anzi, a dir la verità è stata spazzata via l’intera DC e per quasi tre anni lei è responsabile dei Giovani Popolari.

Nel frattempo  collabora con una Agenzia di assicurazione oltre che con l’azienda di famiglia.

Due anni dopo viene assunta come impiegata dalla prestigiosissima Associazione “Gli eletti dell’Ulivo per Piacenza”, quell’associazione, purtroppo dura solo un anno e mezzo, ma probabilmente serve alla giovane De Micheli per mettersi in mostra e conoscere i ‘contatti giusti’.

Un anno dopo, infatti, diventa Presidente e Consigliere Delegato  di una cooperativa che fa conserve di pomodoro, la Agridoro scarl, ed in cinque anni riesce nella non facile impresa di farla fallire (ma non cercate questo piccolo particolare sul curriculum, non è riportato), il buco sarà di 4,5 milioni di euro.

Riesce pure ad essere condannata dal Tribunale di Piacenza a pagare una multa di 2.000 euro perché la Agridoro aveva distribuito sul mercato, riporto fedelmente, “merci alimentari in cattivo stato di conservazione, nonché insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione”.

Ma probabilmente la De Micheli aveva anche qualche attenuante, dal ’99, infatti, oltre a dover gestire praticamente da sola la Agridoro scarl, è anche Consigliera comunale di Pontenure una ridente cittadina della provincia piacentina.

Lei  dapprima viene assunta come impiegata dalla Global Chef, passa poi alla Berni spa, quindi alla Antonino Russo spa per finire nel dicembre del 2005 al Consorzio Cooperativo Conserve Italia.

La De Micheli lavora in questa mega-iper-super Cooperativa per poco meno di due anni con la qualifica di “Manager”.

Poco meno di due anni, perché nel frattempo la sua carriera politica ha avuto una svolta. Nel frattempo, infatti, è scomparso anche il Partito Popolare e dal gennaio del 2006 lei diventa Membro dell’Esecutivo della Margherita provinciale di Piacenza. Gli ex DC/Partito Popolare, diventati La Margherita si avvicinano agli ex PCI diventati Democratici di Sinistra e dalla loro unione nasce nel 2007 il Partito Democratico.

Fra gli ex PCI diventati Democratici di Sinistra c’è  Pierluigi Bersani, e la De Micheli riesce  a farsi ben volere da lui.

Nel giugno del 2007 il grande salto, viene nominata membro della direzione del Partito Democratico di Piacenza, Assessore alle risorse umane ed economico finanziarie del Comune di Piacenza e quando Bersani diventa Segretario del PD entra a far parte del Dipartimento economia del partito diventando  responsabile nazionale delle piccole e medie imprese.

Quindi subito nel Dipartimento economia del partito,  quello guidato da Fassina,  e Responsabile nazionale delle piccole e medie imprese.

L’anno successivo è già a Montecitorio diventando membro della Commissione bilancio.

La De Micheli  entra come Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione TrecentoSessanta, un’Associazione fondata da un personaggio destinato, al contrario di Bersani che non ci riuscirà mai, a diventare negli anni a venire, Presidente del Consiglio: Enrico Letta.

Attaccandosi ancora una volta al carro giusto la De Micheli comincia a sentir profumo di incarico governativo che arriva con il Governo Renzi.

Renzi infatti ha fatto fuori Letta, ma qualcuno del suo entourage ha dovuto metterlo nel suo Governo, ed allora liquidati gli esponenti di maggior spicco si tira dentro la De Micheli considerata una che va ‘dove tira il vento’.

Sottosegretario all’Economia del 63esimo Governo della Repubblica italiana

Paola De Micheli, una che ci ha messo nove anni per laurearsi in Scienze politiche, una che in una trasmissione televisiva (già Sottosegretario all’economia) dice che in un Paese la cui moneta si svaluta del 30% anche il suo Pil perde il 30%, quindi una totale analfabeta in campo economico è Sottosegretario all’economia del Governo italiano.

Ripercorriamo il suo curriculum:

Paola De Micheli  dal 5 settembre 2019 ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Governo Conte II.

Già assessore al Bilancio e al personale del Comune di Piacenza dal 2007 al 2009, è stata Sottosegretaria di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri  dal 23 settembre 2017 al 1º giugno 2018.

Paola De Micheli è laureata in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Vive e lavora a  Piacenza quale manager nel settore agroalimentare per il “Consorzio Cooperativo Conserve Italia” ed è impegnata in politica   già dalla metà degli anni novanta, quando il centrosinistra italiano affrontò l’esperienza dell’Ulivo.

Da giugno 1999 a maggio 2004 è stata consigliere comunale a  Pontenure; dal giugno 2007 al maggio 2010 ricopre la carica di assessore.

Con l’inizio della segreteria PD di Pier Luigi Bersani   entra a far parte del dipartimento Economia del Partito Democratico, coordinato da Stefano Fassina, ricoprendo nello specifico il ruolo di responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese. Dal 2007 è membro della direzione provinciale del PD di Piacenza. Da giugno 2007 a marzo 2010 è stata assessore alle Risorse umane ed economico-finanziarie del Comune di Piacenza.

È stata deputato della Repubblica nella XVI legislatura, membro della Commissione “Bilancio” e componente della Commissione bicamerale “per la semplificazione”. Dopo aver affrontato le primarie per i parlamentari del PD tenutesi il 30 gennaio 2012, è risultata rieletta alla Camera dei deputati  nelle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013.

È deputato della XVII legislatura ed è vice capogruppo vicario del Pd alla Camera dei deputati.

Vicina ad Area riformista, il 19 giugno 2015  è una delle promotrici della nascita della nuova corrente all’interno del PD Sinistra è cambiamento, formata da esponenti di sinistra del Governo Renzi che puntano alla sopravvivenza del governo.

È membro del consiglio direttivo di TrecentoSessanta, l’associazione fondata nel 2007 da Enrico Letta.

Il 20 luglio 2016 viene eletta presidente della Lega Pallavolo Serie A.

Nel 2018 viene rieletta deputata. Il 17 aprile 2019 è nominata dal nuovo segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti  vicesegretario del partito insieme ad Andrea Orlando fino al 5 settembre dello stesso anno che diventa Ministro e rinuncia alla carica di Vicesegretaria.

Incarichi parlamentari

  • Membro della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione),
  • Membro della Commissione Parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale,
  • Membro della Commissione parlamentare per la semplificazione,
  • Membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa

Il 10 novembre 2014 è nominata Sottosegretaria di Stato  al Ministero dell’Economia e delle Finanze  durante il Governo Renzi con delega questioni inerenti all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, alle attività del comitato interministeriale per la programmazione economia (CIPE).

Confermata nella medesima posizione anche nel Governo Gentiloni nel settembre 2017 viene annunciata la sua successione a Vasco Errani quale commissaria straordinaria alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016.  

Marco Travaglio chiama  Paola De Micheli, neoministro dei Trasporti , ‘Lady Turtlèn’.  La neoministra dei Trasporti, che pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini, appena assisa sulla poltrona di Toninelli ne è stata subito contagiata nota  Marco Travaglio che continua: ‘In barba al programma appena sottoscritto, che subordina ogni opera a una seria analisi degli “impatti sociali e ambientali”, Lady Turtlèn ha annunciato che ‘ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più’ (come se prima ce ne fossero: Toninelli non ha bloccato nulla, purtroppo). Tav di qua, maxi-Gronda di là, forza Atlantia e, già che c’era, pure una parolina inutile su Alitalia (che tocca al Mise), Libia (affari Esteri), migranti e dl Sicurezza (roba del Viminale). Il risultato, ovviamente, è un ribollio di rabbia tra i 5Stelle, costretti a mordersi la lingua per non mandarla al solito posto. E una garbata irritazione – per usare un contismo – di Conte, che s’era appena liberato dell’onniministro Cazzaro e se ne ritrova un altro in gonnella”. “Di questo passo – conclude – saremmo meno ottimisti della De Micheli: ‘Se andiamo avanti così, faremo assieme molte cose buone per il Paese’. No, cara: se vai avanti così, non arrivate a fine mese”.

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