Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni stringe la mano alla sottosegretario alla presidenza Maria Elena Boschi in aula della Camera, Roma, 13 dicembre 2016. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

Paolo Gentiloni alla prova delle Camere

Con il passaggio della campanella ed il primo consiglio dei ministri a Palazzo Chigi si è insediato ufficialmente ieri il nuovo governo presieduto da Paolo Gentiloni, dopo il giuramento al Quirinale. Diciotto i ministri, di cui 12 del passato esecutivo confermati. Oggi il neo premier è chiamato alla prova delle Camere per chiedere la fiducia. M5s e Ala disertano l’Aula. ‘Il governo che si presenta a ricevere la fiducia è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre Istituzioni. E intende concentrare tutte le proprie energie sulle sfide dell’Italia e i problemi degli italiani. Quanto è successo politicamente e che ha portato al nuovo esecutivo sulla base della ferma guida di Mattarella, ha determinato i tempi rapidi del nuovo governo e ne ha definito il programma. Sul terreno dell’economia il governo intende accompagnare e rafforzare la ripresa che gradualmente ma lentamente si sta manifestando’,  Gentiloni spiega che sarà accompagnato  con le grandi infrastrutture, il piano industria 4.0 e la green economy con le decisioni sul clima che l’Italia difenderà. ‘L’Italia ha una economia forte, non ci possono essere scorribande su questo fronte e lo dimostrano le profezie sbagliate di apocalisse in base all’esito in un senso del referendum. Questa è l’Italia. Dobbiamo fare molto di più per il Mezzogiorno. La decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al Sud non deve far pensare a vecchie logiche del passato, al contrario noi abbiamo fatto molte cose per il Mezzogiorno ma credo che sia insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud possa venire la spinta forte per la crescita economia.  All’agenda vorrei aggiungere grandi questioni su cui finora a mio avviso non abbiamo dato risposte pienamente sufficiente. Innanzitutto i problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media, partite iva e lavoro dipendente, che devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia. Proprio perché non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale vogliamo porre al centro coloro che da queste dinamiche si sentono sconfitti. Nel consiglio Ue di giovedì prossimo, dove si affronterà il tema del rinnovo del regolamento di Dublino avremo una posizione molto netta: non è accettabile che passi di fatto il principio di un Ue troppo severa su alcuni aspetti dell’austerity e troppo tollerante verso paesi che non accettano di condividere responsabilità comuni sui migranti’, afferma il premier.  Poi parlando del sistema bancario: ‘Il governo è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti bancari. Oltre all’agenda del governo prenderà corpo tra le forze parlamentari un confronto sulla legge elettorale per la necessaria armonizzazione delle norme tra Camera e Senato, confronto nel quale il governo non sarà attore protagonista, spetta a voi la responsabilità di promuovere e provare a cercare intese efficaci. Certo non staremo alla finestra e cercheremo di facilitare e sollecitare l’accordo. Spetta a me indicare le priorità del governo. La prima è senz’altro l’intervento nelle zone colpite dal terremoto. Abbiamo avuto  una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell’Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese. Le consultazioni hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale nel sostegno al governo di responsabilità che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto, procedendo nel quadro della maggioranza anche se ci auguriamo possano maturare apporti e convergenze più larghe sui singoli provvedimenti.   Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento, sono il luogo del confronto dialettico, non dell’odio o della post verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paure. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia’. Nessun deputato del M5sè presente nell’Aula della Camera, dove stanno per avere inizio le comunicazioni programmatiche del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’intero settore occupato nell’Emiciclo dai M5s è infatti vuoto e,  mentre il presidente del Consiglio tiene nell’Aula della Camera le dichiarazioni programmatiche del nuovo governo, i deputati di ALA non sono nell’Emiciclo. Avrà inizio intorno alle 18:45 nell’Aula della Camera la votazione di fiducia sulle dichiarazioni programmatiche che il presidente del Consiglio,  come deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il base al programma stabilito dai capigruppo, il presidente del Consiglio, dopo aver tenuto le sue comunicazioni sul programma, si trasferirà in Senato dove consegnerà il discorso. Dalle 12:30 avrà inizio la discussione generale (sono previste tre ore e mezza). La replica di Paolo Gentiloni avrà inizio alle 16, e sarà seguita dalle dichiarazioni di voto. Questa fase verrà trasmessa in diretta televisiva. Alle 18:45 avrà inizio la ‘chiama’ per la votazione di fiducia che dovrebbe concludersi intorno alle 20.

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