epa06194489 Pope Francis arrives to the Enrique Olaya Herrera airport where he will officiate a mass, in Medellin, Colombia, 09 September 2017. The Pontiff will also travel to Cartagena in his five-day visit to Colombia. EPA/EDUARDO NORIEGA A.

Papa Francesco in Colombia: ‘Dio converta i cuori dei sicari della droga’

Durante l’incontro con il clero a Medellin papa Francesco ha puntato il dito contro i sicari della droga per le vite stroncate di tanti giovani. Il Pontefice li ha esortati a chiedere perdono, perché distruggono le illusioni di tanti giovani. Il Signore converta i loro cuori, ha aggiunto.

Ci sono situazioni, atteggiamenti e scelte, ha detto ancora,  che mostrano i segni dell’aridità e della morte: non possono continuare a rallentare il flusso della linfa che nutre e dà vita!.

Come Gesù ‘scuoteva’ i dottori della legge perché uscissero dalla loro rigidità, ora anche la Chiesa è ‘scossa’ dallo Spirito perché lasci le sue comodità e i suoi attaccamenti, ha detto il Papa nella messa a Medellin. Il rinnovamento non deve farci paura. La Chiesa è sempre in rinnovamento – ‘Ecclesia semper reformanda’. Non si rinnova a suo capriccio, ma lo fa fondata e ferma nella fede, irremovibile nella speranza del Vangelo che ha ascoltato.

Il rinnovamento richiede sacrificio e coraggio, non per sentirsi migliori o impeccabili, ma per rispondere meglio alla chiamata del Signore, ha spiegato il Pontefice. E in Colombia, ha osservato, applaudito dalla folla dei fedeli,  ci sono tante situazioni che chiedono ai discepoli lo stile di vita di Gesù, particolarmente l’amore tradotto in atti di nonviolenza, di riconciliazione e di pace.

 Fratelli e sorelle la Chiesa in Colombia è chiamata a impegnarsi con maggiore audacia nella formazione di discepoli missionari, come abbiamo indicato noi Vescovi riuniti ad Aparecida nell’anno 2007. Discepoli che sappiano veder, giudicare e agire, come proponeva il documento latinoamericano nato in queste terre. Discepoli missionari che sanno vedere, senza miopie ereditarie; che esaminano la realtà secondo gli occhi e il cuore di Gesù, e da lì la giudicano. E che rischiano, agiscono, si impegnano.

Gesù  insegna che la relazione con Dio non può essere un freddo attaccamento a norme e leggi, né tantomeno un compiere certi atti esteriori che non portano a un cambiamento reale di vita. Il discepolato non è qualcosa di statico, ma un continuo movimento verso Cristo; non è semplicemente attaccarsi alla spiegazione di una dottrina, ma l’esperienza della presenza amichevole, viva e operante del Signore.

 Secondo il Pontefice non possiamo essere cristiani che alzano continuamente il cartello ‘proibito il passaggio’, né considerare che questo spazio è mia proprietà, impossessandomi di qualcosa che non è assolutamente mio. La Chiesa non è nostra, è di Dio.

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