TORINO. Storico incontro per Papa Francesco a Torino: Bergoglio è il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Ad accoglierlo nella chiesa di corso Vittorio Emanuele II, un canto in spagnolo, Cada cosa en la vida. Dopo i discorsi, il moderatore Eugenio Bernardini, che lo ha accolto, e lo stesso Papa hanno pregato insieme. Con questa visita Francesco, ha detto il moderatore Eugenio Bernardini, “ha varcato un muro alzato otto secoli fa quando la nostra chiesa fu accusata di eresia e scomunicata dalla Chiesa romana”. E’ stato chiesto a Papa Francesco di rompere il tabù che impedisce a cattolici e protestanti di vivere insieme l’Eucarestia durante il culto : “Ciò che unisce i cristiani raccolti intorno alla mensa di Gesù sono il pane e il vino che Egli ci offre e le sue parole, non le nostre interpretazioni che non fanno parte dell’evangelo. Sarebbe bello che in vista del 2017 le nostre chiese affrontassero insieme questo tema” Papa Francesco ha risposto: “Si tratta di una comunione ancora in cammino, l’unità si fa in cammino, una comunione che, con la preghiera, con la continua conversione personale e comunitaria e con l’aiuto dei teologi, noi speriamo, fiduciosi nell’azione dello spirito santo, possa diventare piena e visibile comunione nella verità e nella carità. L’unità che è frutto dello spirito santo non significa uniformità. I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra di loro”. Negli ultimi decenni si è sviluppato, nonostante le ben comprensibili diffidenze dovute alle vicende storiche, un tiepido dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica. Forte la critica valdese al meccanismo dell’otto per mille per il sostentamento della Chiesa cattolica. I valdesi vi hanno aderito solo dal 1993, utilizzando però tutti i fondi per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale, senza riservare alcuna somma al mantenimento dei pastori e alle attività cultuali della chiesa. Permangono notevoli distanze anche riguardo alle questioni etiche, quali la contraccezione, l’interruzione di gravidanza, l’accanimento terapeutico e l’eutanasia contro le inutili sofferenze. La chiesa valdese si è pronunciata in senso fortemente contrario all’esposizione del crocifisso, e più in generale di ogni simbolo religioso, in luoghi pubblici. Per quanto riguarda i “temi etici”, i valdesi hanno sempre favorito il dibattito su temi quali omosessualità, aborto, testamento biologico ed eutanasia. Si è anche detta molto favorevole ai registri per il testamento biologico, che in molte città sono gestiti dalle comunità valdesi. Nella Chiesa valdese di oggi è largamente prevalente un’apertura ai temi dell’omoaffettività. Il sinodo valdese, a larga maggioranza, ha deliberato in favore della benedizione delle coppie omosessuali. La Chiesa valdese si impegna attivamente nella lotta all’omofobia e nel supporto alla comunità LGBT. Il dibattito sul tema dell’omosessualità avviene anche tramite la R.E.F.O. (Rete Evangelica Fede e Omosessualità e l'”Associazione Fiumi d’acqua viva – Evangelici su fede e omosessualità. La benedizione delle coppie omoaffettive è stata approvata da un ordine del giorno del sinodo della Chiesa valdese il 26 agosto 2010 e confermato nel corso del Sinodo 2011. Quanto detto chiarisce perfettamente le parole di Papa Francesco: “I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra di loro”.
Cocis