Papa Francesco riscrive il Padre Nostro: Dio non può indurci in tentazione

La preghiera più conosciuta e importante della religione cattolica da novembre cambierà alcune importanti parole. Papa Bergoglio ha deciso di aggiornare e rendere più ‘veritiero’ il Padre Nostro. Solo poche parole muteranno veste perché la traduzione in italiano non è corretta e potrebbe cozzare con i pilastri dell’insegnamento della religione cattolica.

La frase incriminata è “non indurci in tentazione” che diverrà “non abbandonarci alla tentazione”. Dietro questo apparente cambio non c’è solo un problema lessicale ma i dogmi ed i pilastri della dottrina cattolica.

Il ragionamento di Sua Santità sembra essere molto semplice nel lessico ma diventa profondo pregnante pensando agli insegnamenti di Gesù. “Può Dio indurre in tentazione l’uomo?” si chiede Bergoglio parlando dell’unica preghiera insegnata da Gesù ai discepoli durante l’incontro con i giovani al Circo Massimo. “Nella preghiera del Padre Nostro c’è una richiesta: ‘Non ci indurre in tentazione’ – ha spiegato il Pontefice -. Questa traduzione italiana recentemente è stata cambiata, perché poteva suonare equivoca”. “Può Dio Padre ‘indurci’ in tentazione? Può ingannare i suoi figli? – ha chiesto – Certo che no. Infatti una traduzione più appropriata è: ‘Non abbandonarci alla tentazione’. Trattienici dal fare il male, liberaci dai pensieri cattivi”.”A volte le parole, anche se parlano di Dio, tradiscono il suo messaggio d’amore. A volte siamo noi a tradire il Vangelo”, ha spiegato Papa Francesco perché non si mettono in atto i suoi insegnamenti.

La traduzione “sbagliata” della preghiera è già stata modificata in Spagna e in Francia. A novembre, dopo che sarà approvata dalla Conferenza episcopale dei vescovi, la “correzione” arriverà, così, anche in Italia.

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