“Questo è un atto di guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere”. Non usa mezzi termini Papa Francesco per condannare chi respinge i migranti provenienti in massa dal mare, facendo l’esempio concreto del popolo Rohingya, musulmani in fuga dalla Birmania e costretti a restare nell’Oceano Indiano. “I Rohingya -ricorda il Papa durante l’incontro con il Movimento eucaristico giovanile in Vaticano- sono stati cacciati da un paese, poi da un altro, poi da un altro ancora e vanno sul mare. Quando arrivano in un porto o in una spiaggia, danno loro un po’ d’acqua e un po’ di cibo e li ricacciano via, sul mare”. Questo, sottolinea il Pontefice, “è l’esempio di un conflitto non risolto, questa è guerra, questa si chiama violenza omicida”.
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