Il cielo di Tokyo si colora d’azzurro. Non era mai successo nella storia olimpica. Un sogno che si avvera, che diventa realtà. Un sogno che si materializza in una storica tripletta per l’Italia nei 100 metri femminili T63 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. La medaglia d’oro è andata ad Ambra Sabatini con il nuovo record del mondo di 14.11, argento a Martina Caironi che ha chiuso in 14.46 e il bronzo a Monica Contrafatto in 14.73.
“Mi sembra incredibile, ancora non ci posso credere. Era un sogno che avevamo da sempre, eravamo un duo che è diventato un trio e siamo riuscite a farcela” ha detto Ambra Sabatini che al termine della gara. “Desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa”, ha aggiunto. “È stata una gara combattuta fino all’ultimo e siamo state tutte bravissime”, lei che ha fissato due record del mondo in un giorno. “È stata tanta roba, volevo riprendermi il record dopo la semifinale e ci sono riuscita, ma il vero obiettivo era l’oro”.
“È stata una gara molto intensa, non sono partita al massimo ma Ambra è andata come un razzo, mi ha battuta e mi ha battuta bene: lo accetto. Ho fatto nella stessa giornata i miei due tempi migliori di sempre e sono soddisfatta: il ‘trio medusa’ è arrivato” ha detto Martina Caironi, medaglia d’argento. “Ci unisce la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande -ha spiegato Caironi-. Io mi sono ispirata molto a come vedo muoversi Ambra che viene da pochissimo dall’atletica normo e ha movimenti perfetti, ma anche a Monica e non gliel’ho mai detto prima: io mi lamento di avere 32 anni, ma cominciare dopo quello che le è successo e non avere più 20 anni è straordinario”.
“La dedico all’Afghanistan, è il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un’altra parte. È il Paese che mi ha tolto una parte di me ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita, che è fighissima” ha detto Monica Contrafatto, medaglia di bronzo. “Il nostro sogno era quello si salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite”, ha concluso Contrafatto.