Pari opportunità, De Lise (commercialisti): “Favorire accesso giovani a ruoli decisionali”

Il tema delle Pari opportunità è al centro delle nostre battaglie. È un lavoro che continueremo ad affrontare con impegno, l’obiettivo è creare un territorio in cui le competenze e l’impegno dei giovani professionisti vengano riconosciuti e valorizzati. Vogliamo favorire l’accesso delle nuove generazioni a ruoli decisionali, perché crediamo che abbiano molto da offrire e possano contribuire in modo significativo allo sviluppo del Paese”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, aprendo il convegno “Insieme per cambiare: pari opportunità per tutti”, che si è svolto presso il Senato della Repubblica Italiana, Sala Capitolare, su iniziativa del senatore Marco Silvestroni.

“A settembre – ha sottolineato De Lise – si terrà il rinnovo delle cariche dell’Unione: contiamo di avere, nella prossima Giunta, la maggiore presenza di donne mai vista prima all’interno di un’associazione sindacale. Sarà un passo importante per le pari opportunità di genere”.

All’evento è intervenuto Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato: “C’è grande attenzione verso le associazioni dei giovani professionisti. Il dossier di proposte avanzate dall’Unione giovani commercialisti sulla parità di genere è molto approfondito, darà anche alla politica spunti per un avanzamento”.

Lucia Albano, sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, ha affermato: “Il tema è molto ampio, l’Agenda 2030 porta numerose sollecitazioni e possibilità per favorire l’inclusività di donne e giovani nel mondo del lavoro. Si tratta di un aspetto a cui il governo tiene in modo particolare: l’impegno va nella direzione della riduzione del carico fiscale per gli under 30 e nell’introduzione di misure che favoriscano il rientro dei migliori talenti”.

Elena Bonetti (Commissione Affari Sociali), già ministra per le Pari Opportunità e Famiglia ha evidenziato: “La Certificazione per la parità di genere delle imprese, introdotta nel recente passato, ha dato ottimi risultati. Ma si può fare di più e meglio, anche in tema di welfare per i professionisti, perché il sistema è troppo sbilanciato verso la tutela dei dipendenti”.

Andrea de Bertoldi (coordinatore della Consulta Parlamentari Commercialisti) ha sostenuto: “Le politiche di genere sono fondamentali per il Paese per diverse ragioni: penso anzitutto alla previdenza di un sistema che senza giovani non sarebbe più sostenibile. Occorre, per questo, fare in modo che la professione torni attraente per i giovani”.

Valentina D’Orso (Commissione Giustizia), ha rimarcato: “Le proposte dell’Unione giovani commercialisti per ridurre il divario tra le generazioni, un obiettivo che tra l’altro ci impone anche il PNRR, sono interessanti e innovative. Sono idee che seguono principi di meritocrazia che ritengo molto interessanti”.

Secondo Tatjana Rojc (Commissione Politiche dell’Unione Europea), “nonostante brillanti percorsi scolastici e universitari, le donne pagano dazio nel mondo del lavoro, della politica, della diplomazia. Soprattutto nella libera professione, le donne sono particolarmente penalizzate. È chiaro che qualcosa deve cambiare per rispondere alle sfide del presente e del futuro”.

Sonia Mazzucco (vicepresidente Ungdcec con delega alle Pari Opportunità) ha osservato: “La parità di genere, la salute e i temi generazionali sono stati i pilastri fondamentali su cui abbiamo costruito il nostro lavoro, le tre anime della Commissione. Siamo fieri di lasciare un’eredità importante, frutto di un impegno collettivo e di un’azione incisiva, fatta di numerosissime iniziative e proposte sul tema in un triennio di incessante lavoro. Grati alla Giunta di cui faccio parte per aver creduto in questa commissione, onorata di averne avuto la delega per il suo avvio, la prima volta nella storia della nostra Associazione”.

Alessandro Bonandini (vicepresidente UNGDCEC con delega alle Pari opportunità): “Questa giornata è la chiusura di un percorso della commissione istituita per la prima volta dalla Giunta. Abbiamo introdotto un argomento non scientifico, ampliando i punti di vista: in tre anni è stato fatto un lavoro incredibile, spingendo anche i vari Ordini a istituire i Cpo. Ma il Paese è ancora troppo indietro”.

Per Marianna Cugnasco (commissione UNGDCEC Pari Opportunità) “durante il nostro mandato, abbiamo raggiunto importanti traguardi. Il lavoro è andato nella direzione della promozione dell’uguaglianza di genere in ogni settore; abbiamo lottato per creare un ambiente in cui le opportunità e i diritti siano equamente distribuiti, in cui le donne e i giovani abbiano la possibilità di realizzare il loro potenziale”.

Giovanni Battista Calì (presidente Odcec di Roma) e Claudia Cattani (presidente Comitato Cpo Odcec Roma) hanno annunciato come l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma sia “il primo d’Italia ad aver ottenuto la Certificazione del Sistema di gestione della Parità di Genere. Un riconoscimento importante, poiché arriva da un ente esterno che ha sancito come siano stati seguiti criteri e politiche di genere adeguati”. Hanno evidenziato come l’Ordine sia vicino ai temi trattati.

Ai lavori sono intervenuti anche Giuseppe Di Salvo (presidente Sezione Imprese del Tribunale di Roma), Alessandro Parrotta, direttore ISPEG, Elisa Mulone (Confprofessioni Lazio), Ettore Perrotti (presidente Odcec L’Aquila e Sulmona), Claudia Alessandrelli (vicepresidente Confprofessioni), Daniela Angher (presidente Fenix Pharma), Maria Pia Nucera (presidente ADC) e Matteo Balestra (giunta Ungdcec).

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