Camera, iniziato un incontro a tre: Bersani, Letta e Franceschini

E’ di qualche minuto fa la notizia sull’inizio di una riunione ai vertici del Pd alla Camera dei Deputati. Si tratta di un incontro a tre, tra il leader del Pd Pier Luigi Bersani, il suo vice, Enrico Letta, e Dario Franceschini, tra i papabili per la presidenza della Camera. Un incontro, che con ogni probabilità serve a fare il punto sulla situazione data la stagnante situzione che si è venuta a creare per l’elezione dei vertici dei due rami del Parlamento.

È iniziata alle 10 e 35  la 17esima legislatura che, come di consueto affronta in via preliminare il nodo delle presidenze delle sue Assemblee parlamentari. Ad aprire la prima seduta della Camera, è stato il presidente provvisorio Antonio Leone, mentre al Senato è stato Emilio Colombo, che ha rivolto al neoeletto Papa Francesco  augurio “rispettoso e fervido” per un “fecondo pontificato”.

 

I Grillini ‘agghindati,’ siedono in piccionaia.  Ad occupare i posti che prima appartenevano a parte del Pdl, Lega, Udc e Fli, sono stati i grillini, che per la loro prima seduta si sono messi in ‘ghingheri’: giacca e camicia, quelli più sobri, mentre per altri un tocco di classe, una cravatta nera con la scritta in bianco ‘no carbone’ ed un altra rosa con treno e scritta ‘No Tav’ di Marco Scibona . Inoltre c’è anche chi  scambia il Parlamento per una sala relax e pensa bene di togliersi la giacca sfoggiando una vistosa camicia color prugna, un sacrilegio visto che a Montecitorio,  non è consentito farlo.  Beppe Grillo, poi, non ha dimenticato di aggiornare il suo blog nemmeno questa volta e ‘tuona’, “M5S in Parlamento: la storia ha inizio”.

 

Grillo: “ No ad alleanze”.  È sempre più deciso Beppe Grillo a non voler stringere nessun alleanza con Bersani e Berlusconi: “Non posso raggiungere alcun accordo con il partito di Bersani o di Berlusconi”, alla televisione pubblica Ard. “I partiti classici non hanno capito cosa è accaduto”. “Parlano di alleanze, compromessi. Ma tutto questo esiste sempre meno. I cittadini vanno in rete, si informano e scambiano le informazioni”.

 

Grillini e l’apriscatole, tutta scena quella dei perfetti scolari.  Sembravano così educati e diligenti, i neoeletti del M5S, non parlavano fra loro, non ridevano ed applaudivano a chi faceva mantenere il silenzio. Beh si vede che avevano ben altro da fare, o meglio erano impegnati a fotografare e farsi fotografare, aggiornare profili Facebook e Twitter e a postare i loro primi scatti direttamente da Montecitorio. Ma c’è anche chi è stato ancor più audace e ‘sagace’.  Un apriscatole, con affianco una spilletta del Movimento 5 Stelle e i tesserini parlamentari dei senatori Maurizio Buccarella, Barbara Lezzi e Daniela Donno. Sono poggiati su uno scranno dell’Aula del Senato occupato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. “In tre dal Salento, con l’apriscatole in Senato”, scrive su Facebook uno dei senatori, Maurizio Buccarella, nel pubblicare la foto scattata nell’Emiciclo, che già circola tra i 5 Stelle. L’apriscatole fa riferimento alla dichiarazione più volte ripetuta da Beppe Grillo in campagna elettorale, secondo la quale gli eletti 5 Stelle apriranno il Parlamento “come una scatola di tonno”.

 

Capogruppo M5S, “scheda bianca, pratica vergognosa”. “Questa perdita di tempo oggi, la tattica della scheda bianca, la trovo una pratica vergognosa. È uno spreco di denaro dei cittadini”, sostiene la capogruppo M5S designata alla Camera, Roberta Lombardi che, interpellata a Montecitorio e ripete: “intendiamo lavorare perché si velocizzino i tempi dei lavori parlamentari”.

 

Grillo e Lombardi “ Moriremo sul campo di battaglia”.  Beppe Grillo continua ininterrottamente ad aggiornare il suo blog, forse pensa che il Parlamento si il suo blog? E scrive: Ormai siamo in guerra e se moriremo, lo faremo solo sul campo di battaglia delle prossime elezioni”. Subito si appoggia anche Roberta Lombardi, capogruppo del M5S, che aggiunge: “Siamo sempre pronti a tutto”.

 

Stop alla seconda votazione alla Camera, ancora una fumata nera. Alla Camera, dopo la prima votazione, dove si è registrata una prima fumata nera, è terminata anche la seconda votazione e con esso lo scrutinio. In questa seconda votazione, il quorum richiesto è dei due terzi dei votanti, comprese le schede bianche. Il più votato è stato Roberto Fico (M5S), che ha incassato 110 voti. Le schede bianche sono state 450, mentre le nulle, 17.  Si è appena conclusa la seconda votazione anche nell’Aula del Senato la seconda votazione per eleggere il presidente di palazzo Madama. Ora comincia lo scrutinio delle schede.

 

Già le prime dimissioni.  Non è ancora iniziata la ‘battaglia’ e già c’è chi depone le ‘armi’.  A dimettersi dall’incarico di senatrice è stata Giovanna Mangili, eletta con il Movimento 5 Stelle. A darne comunicazione all’Aula è il presidente anziano Emilio Colombo: “La senatrice Giovanna Mangili rassegna per motivi personali le proprie dimissioni dalla carica parlamentare. Le dimissioni saranno portate all’attenzione dei Capigruppo, ai fini della calendarizzazione in Aula” che dovrà votare per accogliere o meno le dimissioni.

 

 P2. “Licio Gelli presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi tessera numero 1816 Ministro della Giustizia, Fabrizio Cicchitto tessera numero 2232 presidente Copasir!”. È  la provocazione che Beppe Grillo lancia dal suo blog, con un articolo firmato Nicola Biondo.

 

Vendola al Pd “votiamo M5S”. “Il nostro auspicio è che si possa determinare progressivamente una scelta in favore di un candidato appartenente al Movimento 5 Stelle, che è il primo partito alla Camera. Ovviamente noi stiamo dentro una coalizione, cerchiamo non di piantare una bandierina ma di contribuire allo sblocco della paralisi che c’è in Parlamento, queste sono le parole del leader di Sel Nichi Vendola durante una conferenza stampa a Montecitorio.

 

Sondaggi.  Per quanto riguarda i sondaggi, più di un italiano su 3 vorrebbe un passo indietro da parte di Bersani, mentre il 66 percento degli elettori di centrosinistra, invece, ritiene che il segretario del Pd dovrebbe cercare un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Inoltre 13% dei cittadini vorrebbe ritornare alle elezioni.

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