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È stato soprattutto lui a brillare in un Milan, nel complesso, poco brillante ma incisivo. Perché dopo il pareggio di Diamanti, nella ripresa il Bologna premeva e martellava, quasi asfissiava i rossoneri che sembravano sul punto di capitolare, prima di riemergere a spalle larghe grazie a lui: Gianpaolo Pazzini. Si era prima conquistato il rigore poi trasformato, poi nel momento più difficile, si è dimostrato chirurgico nelle aree avversarie. Ha approfittato prima della frittata di Agliardi per firmare il sorpasso, poi con il tacco ha chiuso i giochi e tanti applausi. Tutti per lui dalla curva dei tifosi rossoneri per i quali è già un idolo. Colui che non dovrà far rimpiangere uno come Ibra. Bè non male come prima da titolare. Tripletta e Bologna espugnata. È felice il “Pazzo” a fine gara che dichiara: “Sono davvero soddisfatto, ci serva ancora un po’ di tempo per conoscerci meglio, ma ci servivano questi tre punti. Personalmente sono davvero felice perché vengo sia da una stagione particolare, da un momento particolare e da una preparazione particolare”. È una questione particolare per lui. Come a dire che questa tripletta ha scacciato buona parte delle ombre che si portava dietro e che l’ha portato a definire tutto un po’ “particolare”. Perché quando sembra tutto un po’ strano, quando ti ritrovi a non segnare più dopo aver segnato tantissimo, quando ti ritrovi al centro di un caso senza averlo provocato, quando ti ritrovi ad essere un esubero dopo essere stato acquistato in pompa magna. Be’ non si può non definire il tutto un po’ “particolare”. Particolare come il fatto di ritrovarsi nel giro di qualche giorno nella stessa città ma a lottare per colori diversi. Ed ecco spiegate le parole di Pazzini che poi parla della squadra: “Senza fare confronti tra la squadra di qualche anno fa e questa, dico che siamo il Milan e dobbiamo per forza guardare allo scudetto. Anche se ci sono squadre che partono favorite rispetto a noi e che sembrano più attrezzate, la nostra forza deve essere l’unione del gruppo con la speranza che possiamo andare davvero lontano”. Anche dalle parole del nuovo bomber del Milan traspare ottimismo, probabilmente questa è stata individuata come la ricetta migliore per far tornare il sorriso. Ed evidentemente è davvero la più efficace.
