Parte ufficialmente la stagione estiva nel mezzogiorno

Il turismo balneare per la nostra Regione, il Mezzogiorno e di tutta la Nazione, rappresenta una delle principali attività economiche a sostegno delle comunità, rappresenta l’attrattiva e caratterizza la destinazione quale meta privilegiata, nel periodo estivo, fungendo da cardine attorno al quale si sviluppa il prodotto turistico a base territoriale. Dobbiamo creare le condizioni per sensibilizzare tutti gli attori del comparto turistico-balneare per promuovere momenti di incontro e dialogo con le Istituzioni, utilizzando il metodo della concertazione, nella quale affrontare le tematiche di vitale importanza per il futuro del comparto turistico balneare, non solo del Mezzogiorno ma di tutta la Nazione. L’emergenza sanitaria è stata seguita da una profonda crisi economica ed il lock down, il distanziamento sociale, le misure necessarie al contenimento del contagio per limitare la diffusione della pandemia finiranno per infliggere il colpo di grazia agli operatori che negli anni hanno subito gravi danni: dagli eventi meteomarini avversi, dal clima di incertezza rispetto alla percepita instabilità del titolo concessorio. Tenere sempre presente il modello familiare e adeguare la nuova offerta turistica all’attuale balneazione in questa Fase 3 da emergenza Covid-19, con le strutture balneari modificate, ma anche diversificate, ed internazionalizzate.  A mio avviso, sarà necessario, che le istituzioni competenti sia, insieme a tutti noi, di proposte realizzabili. C’è la necessità di chiedere interventi puntuali ed urgenti perché tutelare il turismo balneare estivo significa tutelare l’intera economia del territorio non solo per le ricadute sulle imprese che operano nel settore ma per tutte quelle dell’indotto tanto sollecitato e coinvolto. Per adeguarsi al nuovo modello pro-cambiamento, servono strumenti concreti, in primis, un  Piano Regionale di Utilizzazione Arenili, ed di seguito un Piano della Costa, necessari alla Programmazione di un Piano Turistico che permetterà di trasformare le aree costiere rispettando il vincolo urbanistico ed il vincolo ambientale. La balneazione rappresenta una grossa fetta del comparto turistico ed ha bisogno di tutta l’attenzione possibile da parte delle Istituzioni. Sappiamo tutti che la realtà turistico balneare del litorale campano e di tutta la penisola  non è omogeneo, dove grazie agli interventi economici e strutturali degli imprenditori,si sono realizzate strutture che offrono servizi moderni e di qualità, che però convivono con luoghi dimenticati e privi di appeal.  Il sistema turistico ricettivo italiano, negli anni, secondo l’Osservatorio Nazionale del Turismo, è quello che meglio ha affrontato la crisi rispetto ai principali concorrenti in Europa, Francia e Spagna. Malgrado il calo dei flussi turistici a livello internazionale e nonostante una percentuale di crescita più contenuta rispetto a Spagna e Francia, l’Italia può aumentare il numero delle presenze. Di fronte a un settore come quello balneare che continua a lavorare nonostante le crisi, valorizzando il turismo e dando sostegno all’economia del territorio, potrebbe essere quello di  trasformare la concessione demaniale da servizi.  In pratica, un percorso che consideri in maniera diversa la disciplina delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, in quanto imprese particolari nel contesto delle aziende turistiche europee. Per queste e tutte le altre motivazioni che ci sono e ci saranno per il futuro, Noi difenderemo sempre la categoria balneare andando a spiegare in tutte le sedi Nazionali ed Europea le caratteristiche e le peculiarità della balneazione italiana.  “…perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione…”,  così il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo mns, già Delegato al settore Agricoltura della Provincia di Napoli, già per diversi anni Presidente del Comitato per la Promozione Valorizzazione e Tutela della Pizza Napoletana, Rosario Lopa.

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