Napoli. La sede dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, all’interno di Villa Doria D’Angri, ospita domani, giovedì 10 ottobre e venerdì 11, il convegno internazionale dal titolo “Le Geste chez Jean-Philippe Toussaint”. L’importante evento si svolgerà alla presenza dello scrittore e artista di fama internazionale del quale porta il nome ed è inoltre prevista una performance della regista Madeleine Santandrea, moglie di Toussaint. “Se il taglio di questo convegno mi sembra consacri, ancora una volta, la letteratura e la lingua a luoghi per eccellenza di dialogo tra discipline, mi permetto di aggiungere che l’organizzazione di un simposio di tale portata sostiene con forza e promuove la relazione tra le università e la comunità scientifica internazionale, consentendo agli studiosi di riflettere su sempre nuove piste di ricerca in un’ottica di coesione, proattività e apertura” – afferma il rettore della Parthenope, Antonio Garofalo.
Patrocinato dall’Istituto Francese di Napoli e dall’Università Italofrancese, il convegno nasce dall’impegno di Margareth Amatulli dell’Università di Urbino “Carlo Bo”; Christophe Meurée degli Archivi & Musée de la Littérature de Bruxelles; Maria Giovanna Petrillo, docente dell’Università Parthenope – che ha lavorato con l’equipe di giovani colleghi francesisti e dei dottorandi del corso specifico in Studi Linguistici, Terminologici e Interculturali, di cui è coordinatrice -. Essi ne hanno voluto e promosso la realizzazione. Numerosi sponsor a sostengno, quale riconferma della valenza del sodalizio università/azienda, nel quale il rettore Garofalo crede e punta in maniera particolare. “Non posso che sostenere e incoraggiare iniziative di questo tipo: rafforzano la vocazione fortemente interdisciplinare del nostro ateneo. – sottolinea – Credo, infatti, che sia molto importante indagare su questa tematica, il gesto, ovvero su quello che non è solo un atto di linguaggio; anche, per ispirarsi alle parole di Austin, une action, un’azione e tutti, giovani e diversamente giovani, prima o poi, siamo chiamati a compiere gesti che a volte si trasformano in gesta”.
Teresa Lucianelli