Non poteva mancare l’ombra di Dominic Cummings nel ‘Partygate’, l’ultimo scandalo che vede coinvolto Boris Johnson, per le feste a base di alcol nel guardino di Downing Street, in piena pandemia. L’ex consigliere a braccio destro del premier, allontanato dal governo nel novembre del 2020, è da tempo il grande accusatore di Johnson, se non l’ispiratore di molte delle ‘soffiate’ imbarazzanti fatte pervenire ai media. Il ministro della Giustizia e vice premier Domic Raab stamani ha definito una “soap opera” le nuove accuse lanciate da Cummings al premier, mettendone in dubbio l’accuratezza.
Raab è intervenuto dopo che nella serata di ieri, Cummings sul suo blog ha scritto che lui ed altri testimoni oculari sono pronti a testimoniare sotto giuramento che il premier “ha mentito al Parlamento sulle feste” a Downing Street. Cummings assicura che ci sono “molte altre foto di feste, dopo che io me ne andai, che ancora devono uscire fuori”. “Il primo ministro è stato molto chiaro riguardo al fatto che questo non è vero né accurato. Perdonatemi se non mi faccio trascinare nella soap opera di questa o quell’altra dichiarazione”, ha detto Raab difendendo Johnson. Anche se, ha ammesso che si tratta di una “questione seria” ed è per questo che è in corso “un’indagine seria”. L’impressione, riportano i media britannici, è che stavolta il Partygate potrebbe rivelarsi per Johnson un ostacolo difficile da superare.