Il nuovo Decreto Legge sulle misure anti-Covid del Presidente del Consiglio Mario Draghi è in via di arrivo. Manca solo la firma del ministro della Salute Roberto Speranza.
Le novità principali, per quanto concerne gli spostamenti, riguardano il fatto che anche dopo il 6 aprile saranno abolite le zone gialle, e almeno fino al 30 dello stesso mese. Data in cui è fissata non solo la scadenza del Decreto Legge, ma anche quella dello stato di emergenza del nostro Paese.
Questa volta il cambio di colore avverrà di martedì e il motivo è piuttosto semplice: lo scorso Decreto aveva una durata di 15 giorni e non 2 settimane come in precedenza.
A partire dal 30 marzo, quindi, quasi sicuramente il Lazio passerà in zona arancione, mentre saranno rosse anche dopo Pasqua (e almeno fino al 13 aprile) 7 regioni e una provincia: il Friuli il Piemonte l’Emilia-Romagna la Lombardia, la Valle d’Aosta (precedentemente arancione) le Marche, la provincia di Trento e il Veneto. L’unica Regione che la settimana scorsa aveva un’incidenza sopra i 250 e in che questa l’ha vista scendere è la Campania che ha, dunque, dati da arancione, che se saranno confermati al prossimo monitoraggio la potrebbero portare in quello scenario dal 7 aprile.
La Puglia, invece, entrerà in zona rossa rafforzata in quanto il governatore Michele Emiliano ha firmato una nuova ordinanza con misure anti-Covid che addirittura inaspriscono la zona rossa. Provvedimenti che saranno in vigore dal 27 marzo fino al 6 aprile. Nello specifico, nella “zona rossa rinforzata” valgono le stesse regole della “zona rossa” ordinaria tranne la deroga degli spostamenti per lavoro.
Dovrebbero rimanere in arancione la provincia autonoma di Bolzano, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Rimangono invariate le regole per gli spostamenti di Pasqua e Pasquetta. Fino al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, in tutte le zone gialle (e bianche) si applicano le disposizioni previste per le zone arancioni. Mentre il 3, 4 e 5 aprile 2021, su tutto il territorio nazionale si applicheranno invece le restrizioni previste per le zone rosse.
Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito anche in zona rossa, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa regione. Sempre tra le 5.00 e le 22.00 e per un massimo di 2 persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione (come era già avvenuto a Natale).
La persona o le due persone che si sposteranno potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
Dal 16 gennaio 2021 è possibile fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle seconde case.
Questo vuol dire che è possibile raggiungere le seconde case, anche in un’altra regione o provincia autonoma da e verso qualsiasi zona (gialla, arancione, rossa). Il tutto a patto che sia possibile dimostrare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nella stessa casa prima dell’entrata in vigore del decreto-legge 13 gennaio 2021. Vale a dire con un atto stipulato dal notaio, o la data di registrazione di una scrittura privata, anteriore al 14 gennaio 2021.
Lo spostamento nelle seconde case è dunque consentito, anche a Pasqua e a Pasquetta, sia in fascia arancione che rossa, se la casa è di proprietà di un membro del nucleo familiare che si sposta o in affitto a lungo termine, ma solo con contratto stipulato prima del 14 gennaio 2021 (non valgono gli affitti brevi). Inoltre, a muoversi potrà essere solamente il nucleo familiare convivente, senza l’aggiunta di parenti o amici. Infine, la seconda casa non dovrà essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo.
Tuttavia, ci sono alcune regioni che limitano lo spostamento verso le seconde case durante le festività pasquali. La Valle d’Aosta e la Sardegna hanno fatto spere che i non residenti nelle regioni non potranno raggiungere le seconde case durante le feste, fatti salvi i casi di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute.
La Campania, dal canto suo, ha vietato gli spostamenti dal comune di residenza, domicilio o dimora abituale verso le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza.
La Toscana impedisce l’ingresso in regione fino all’11 aprile ai proprietari delle seconde case non residenti, ad eccezione di motivi di salute, lavoro, studio o gravi situazioni di necessità.
Anche la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di chiudere fino a Pasqua le seconde case, ma in questo caso solo ai proprietari residenti nelle regioni in zona rossa.
La Sicilia non vieta l’arrivo dei turisti nelle seconde case, ma ha prorogato l’ordinanza che prevede l’obbligo del tampone per tutti quelli che raggiungono l’isola. Vale a dire che al momento dell’arrivo nel territorio regionale è necessario recarsi presso un drive-in per sottoporsi a un tampone rapido antigenico, o presso un laboratorio autorizzato per un tampone molecolare, a proprie spese, con onere per la struttura stessa di darne comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente.
Dal Veneto, invece, il governatore Luca Zaia ha fatto sapere di star valutando la possibilità di chiudere i confini per i non residenti in regione che intendono raggiungere le seconde case.
Dall’estero arriva invece una speranza. Come vi avevamo accennato Astoi Confindustria Viaggi pochi giorni fa ha reso noto che si può viaggiare all’estero per turismo anche partendo da zona rossa. Il ministero dell’Interno, infatti, ha confermato che gli spostamenti per raggiungere l’aeroporto (persino per viaggi di svago) sono possibili anche nelle zone soggette a limitazioni.
Tuttavia, si ricorda che è consentito viaggiare in Europa, ma rispettando alcune condizioni: tampone obbligatorio sia all’andata che al ritorno, ma con il probabile rischio che il Paese in cui si arriva abbia regole più severe o le inasprisca mentre ci si trova lì, con limitazioni notevoli al turismo stesso.
Per questo motivo primo di intraprendere un qualsiasi viaggio all’estero è sempre meglio controllare il sito della Farnesina ”Viaggiare Sicuri”.
Ormai è ufficiale: la Pasqua sarà in zona rossa con regole specifiche per le visite ai parenti e gli spostamenti. Sulla scia di quanto accaduto a Natale, il decreto legge entrato in vigore il 6 marzo ha disposto per i giorni del 3, 4 e 5 aprile che tutta Italia sia in zona rossa. Una decisione imposta dalla necessità di evitare la diffusione del virus durante i giorni di festa. Come funzionerà e quali sono le regole?
In ogni regione resta invariato il coprifuoco che è già in vigore dalle 22 alle 5. Salvo motivi di salute, di lavoro oppure urgenze da giustificare sempre con l’autocertificazione. In vigore anche il divieto di spostamento fra le regioni ad eccezione di motivi di lavoro, salute o urgenze.
Come recita il Dpcm durante i giorni in cui si festeggia la Pasqua “nelle zone interessate dalle restrizioni, gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno della stessa Regione”. Le visite a parenti e amici dunque sono consentite nel rispetto del coprifuoco e per un massimo di due persone “che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi.
Per quanto riguarda lo spinoso tema delle seconde case invece è consentito il rientro presso la propria residenza, abitazione o domicilio, compreso il rientro nelle seconde case che si trovano dentro e fuori dalla Regione. Può muoversi solo il nucleo familiare ed esclusivamente se la casa non è abitata da altri. Inoltre il Dpcm dispone che bisogna dimostrare di essere affittuari o proprietari in una data antecedente al 14 gennaio 2021.
In zona rossa ristoranti e bar restano chiusi, ma è consentito l’asporto sino alle 22 per i ristoranti e alle 18 per i bar a condizione che il consumo non avvenga sul posto oppure nelle vicinanze. Inoltre è consentita la consegna a domicilio senza nessun limite d’orario. Le nuove regole infine impongono la chiusura di parrucchieri e barbieri. Restano aperti altri esercizi come alimentari, negozi di intimo e di biancheria per la casa, tabaccherie, edicole, farmacie, ferramenta, profumerie, lavanderie, negozi di giocattoli, negozi di ottica e negozi per abbigliamento di bambini.