L’arrivo di Giorgia Meloni a palazzo Chigi è stato ‘annunciato dagli applausi della folla di cittadini in attesa della nuova premier dietro le transenne lungo una via del Corso blindata. Altri cittadini restano all’ingresso di Piazza Colonna, anche questa chiusa in occasione della tradizionale cerimonia della campanella che si svolge a Palazzo Chigi.
Mario Draghi attende Giorgia Meloni sullo scalone che conduce alla sale dei Galeoni, dove ha avuto luogo il passaggio di consegne con la tradizionale cerimonia della campanella. «Benvenuta, come stai?», chiede il premier uscente. «Bene, questa sotto è una cosa impattante emotivamente», risponde il neo presidente del Consiglio con un chiaro riferimento al picchetto d’onore che l’ha omaggiata nel cortile di Palazzo Chigi. Il premier uscente Mario Draghi ha accolto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’ingresso della Sala delle Galere di Palazzo Chigi dove si terrà il passaggio delle consegne. Subito dopo il colloquio tra i due. In ritardo il primo Consiglio dei ministri del nuovo governo, previsto per le 12, che ha proceduto, come primo atto, alla formalizzazione della nomina dei vicepresidenti del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che subito dopo ha giurato nelle mani del premier. Alfredo Mantovano, magistrato prestato alla politica, parlamentare di lungo corso, è, come detto, il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Meloni. Leccese, 64 anni, Mantovano è in magistratura dal 1983, prima pretore a Ginosa; poi dal 1988 al 1996 giudice penale al Tribunale di Lecce. Nel 1995 diventa capo dell’Ufficio legislativo del ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali. Nel 1996 inizia la sua carriera politica in Alleanza nazionale, passato poi alla Casa delle Libertà. È per due volte sottosegretario al ministero dell’Interno, nei governi Berlusconi II e IV. Nelle elezioni del 2001 non viene eletto, ma entra nella squadra dell’esecutivo come sottosegretario all’Interno. Torna in Parlamento nel 2006, in Senato sempre con Alleanza Nazionale. E diviene membro del Copasir. Rieletto nel 2008 fa il suo ritorno al Viminale nel ruolo di viceministro con delega alla pubblica sicurezza. Dopo avere votato nel 2012 la fiducia al governo Monti, in contrasto con la scelta del partito, nel 2013 torna in magistratura. È consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma. Dove si occupa, fra l’altro, di misure di prevenzione e di diritto penale europeo e internazionale. E coordina l’ufficio delle rogatorie internazionali Da ottobre 2018 è consigliere di sezione penale alla Corte di Cassazione. Giornalista pubblicista dal 1984, collabora col settimanale Tempi e con diversi quotidiani, della carta stampata e on line. Dal 2015 è presidente della sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Che si occupa di persecuzioni religiose. Dal 2015 è vicepresidente del Centro studi Rosario Livatino, costituito da magistrati, avvocati, notai e docenti di materie giuridiche, di approfondimento delle tematiche che fanno riferimento alla vita, alla famiglia, alla libertà religiosa e al ruolo della giurisdizione. Dal 2018 è direttore responsabile di L-Jus, la rivista semestrale online del Centro studi Livatino. Giorgia Meloni si è insediata a Palazzo Chigi e ha presieduto il primo Consiglio dei ministri, aprendo la riunione con un sentito ringraziamento al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I due vicepremier, nel corso del breve Cdm, avrebbero ringraziato la premier e avrebbero ribadito la loro volontà di tenere unita la coalizione, si apprende da fonti interne al governo. “E’ andato tutto bene”.’ Così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini lasciando Palazzo Chigi. L’ex ministro alla transizione ecologica Roberto Cingolani lavorerà a Palazzo Chigi come consigliere, si apprende da fonti di governo. “Giorgia ha detto che siamo impegnati a dimostrare che questo governo sarà una bella sorpresa per tutti, per l’Italia”. Lo ha riferito Luca Ciriani, ministro ai Rapporti con il Parlamento al termine del Cdm. “Meloni ci ha dato un messaggio che ho apprezzato moltissimo, ci ha esortato a non dimenticare che oltre che essere un onore, è una grande responsabilità. E poi un richiamo alla lealtà, allo spirito di squadra della nostra compagine. Se tutti lavoriamo con senso di responsabilità, con onore e soprattutto lealta’, i risultati arriveranno”. L’ha detto il ministro alla Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo dopo il primo Consiglio dei ministri. ”Meloni ci ha dato un incoraggiamento a metterci subito a lavorare. Io vado subito a prendere il dossier sulla legge delega sulle disabilità che è un tema urgente da porre subito all’attenzione e concludere subito. Si tratterà di concludere i decreti legislativi per la legge delega”. Così la ministra delle Disabilità, Alessandra Locatelli. “Domani al ministero facciamo il punto. I passaggi li annuncerà il premier nel messaggio alle Camere per la fiducia, c’è l’impegno a dare le soluzioni”: così il ministro Gilberto Pichetto dell’Ambiente e della sicurezza energetica a chi gli chiede del dossier energia. Nel cortile, prima di lasciare il Palazzo, Draghi ha passato in rassegna il picchetto d’onore e poi è stato accolto dall’applauso dei dipendenti della presidenza del Consiglio. Fuori da palazzo Chigi, il premier uscente ha salutato sorridendo i giornalisti prima di entrare in auto e lasciare la sede dell’esecutivo. Con il passaggio della campanella si concludono i suoi venti mesi di governo, iniziati il 13 febbraio 2021, quando Draghi ricevette la campanella da Giuseppe Conte.
La CERIMONIA a Palazzo Chigi