Passera: Sanzione sociale contro l’evasione fiscale

Contro l’evasione fiscale ci deve essere anche una “sanzione sociale” perché non deve essere più tollerata la furbizia di chi non paga le tasse. Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, commentando da Cernobbio i dati diffusi ieri sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani, da cui è emerso che il 50% dichiara meno di 15 mila euro all’anno, lancia una crociata contro l’evasione fiscale.

“E’ un tema che va risolto – ha detto – una situazione da aggiustare. Gli ultimi dati dicono che ci devono essere più controllo e migliori norme, ma alla fine ci deve essere sanzione sociale”. “Non può essere più considerata furbizia non pagare le tasse, non può essere considerato accettabile che chi ha uno stile di vita di buon livello non abbia poi una sua quota di partecipazione agli oneri pubblici, non deve essere tollerato che chi può contribuire in maniera adeguata non lo faccia”, è il monito lanciato da Passera. Parlando sulla riforma del mercato del lavoro, il ministro invita le parti sociali a lavorare insieme per il bene del paese. “Questa è una fase – ha aggiunto da Cernobbio – in cui bisogna trovare un aggiustamento della normativa sul lavoro che tocchi tutti gli aspetti”. Il super ministro ribadisce l’intenzione del governo dei professori di trovare l’accordo con i sindacati per dare maggior forza alla riforma. Per questo lascia intendere che il tavolo delle riforme continuerà ma ragionando sulla riforma in modo organico e complessivo. “Quando si arriva ad un accordo bisogna che non si pigli ‘questo sì’ e ‘quello no’, bisogna trovare un accordo complessivo. Con il sindacato ho sempre visto che si possono fare grandi cose insieme”. Ma sul tavolo delle emergenze c’è anche la stangata di primavera con l’aumento delle bollette di luce e gas. Per ridurre i costi, Passera propone di utilizzare anche i giacimenti italiani di gas e petrolio non ancora sviluppati. “Con la liberalizzazione ulteriore del mercato del gas si può pensare a delle riduzioni e anche l’utilizzo delle risorse italiane, giacimenti di gas e petrolio non ancora sviluppati” che potranno contribuire a ridurre i costi per famiglie e imprese. Il costo della bolletta dell’energia per gli italiani  “è  troppo alto”. Gli aumenti in bolletta, ha detto Passera, sono “eccessivi, giusti dal punto di vista del calcolo, ma eccessivi dal punto di vista della sopportabilità per le famiglie”. Per il futuro “bisogna evitare che crescano ulteriormente”, ribadisce il ministro. Ma per ora sembra che non ci siano margini per ridurre questo ulteriore salasso a scapito degli italiani.  Sugli incentivi alle energie rinnovabili in passato si è speso troppo e male, ora il governo interverrà riallineando gli incentivi a quelli degli altri paesi. “Intendiamo raggiungere e superare gli obiettivi europei sulle rinnovabili – ha detto – ma dobbiamo farlo bene, non come in questi anni in cui sono stati impegnati troppi soldi delle famiglie e delle imprese non nella maniera migliore, per fare un’operazione troppo accelerata a prezzi troppo alti con incentivi troppo più alti di quelli di altri paesi”.
Passera conferma che la prossima settimana usciranno i decreti ministeriali su questi temi per “andare verso un riallineamento degli incentivi a quelli che si pagano negli altri paesi, quindi per continuare a sviluppare verso livelli di mercato tutte le rinnovabili, con particolare interesse verso le aziende che fanno occupazione in Italia, fanno filiera tecnologica e imprenditoriale”.

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