Il tema delle autonomie speciali e del loro rapporto con lo Stato è stato al centro oggi di un appuntamento organizzato a Torino nell’ambito dell’iniziativa “L’Italia delle Regioni”, il festival nazionale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Nel corso di una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni organizzata, per il 40° anniversario della Conferenza stessa, nel Parlamento Subalpino si è svolto l’incontro tra i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome con la presidente del Consiglio dei ministri, in occasione del quale il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, in qualità di coordinatore delle Autonomie Speciali, ha consegnato alla stessa premier la proposta di legge costituzionale redatta per adeguare gli Statuti di autonomia alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001. L’obiettivo della revisione è ovviare alla compressione delle competenze autonomistiche verificatasi a seguito della riforma del 2001 del titolo V della Costituzione.
L’importanza di questo passo è sottolineata anche dal presidente della Provincia autonoma di Trento, che pone l’accento sul rafforzamento del ruolo delle “Speciali” nei confronti dello Stato grazie all’introduzione del meccanismo dell’intesa, che garantisce uno sviluppo condiviso dell’Autonomia. Questo a maggior ragione in un processo importante e delicato come quello che riguarda la modifica dello Statuto, per il quale eventuali modifiche dovranno essere fatte in accordo con i territori, nel caso specifico Trentino e Alto Adige. L’intesa infatti coinvolgerà i Consigli provinciali e regionale e sostituisce il parere attualmente previsto dall’articolo 103. L’obiettivo è salvaguardare, ma al tempo stesso ampliare le prerogative dell’Autonomia in un’ottica di adeguamento alle necessità che nel tempo evolvono, ma al tempo stesso valorizzando un’identità che negli anni ha dato prova di essere un valore aggiunto per l’intero sistema Paese.
Passo importante per tutte le Regioni a Statuto speciale, il ripristino delle competenze autonomistiche è per il nostro statuto anche una questione di diritto internazionale: come il presidente della Provincia autonoma di Bolzano ha più volte ricordato negli ultimi mesi, fu il livello di autonomia raggiunto nel 1992 con la chiusura del “Pacchetto” a convincere l’Austria a rilasciare la cosiddetta “quietanza liberatoria”, disinnescando la controversia internazionale sollevata nel 1960 all’ONU dall’allora ministro degli Esteri austriaco Bruno Kreisky per il mancato rispetto dell’Accordo Degasperi-Gruber.
Al gesto della consegna alla premier della proposta di legge costituzionale, già di per sé molto significativo, ha conferito ancora maggiore solennità il luogo scelto per la seduta straordinaria tenutasi nel 40° anniversario della Conferenza Stato-Regioni, il Parlamento Subalpino di piazza Carlo Alberto, a Torino.