PAT – Contributi per “Investimenti in impianti fotovoltaici”, approvato lo schema di avviso

Per l’investimento nella produzione di energia da fonti rinnovabili sono in arrivo contributi per le imprese dei settori industria, artigianato, commercio, e turismo. Con un provvedimento proposto dall’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, la Giunta provinciale ha approvato lo schema di avviso FESR 2/2022 “Investimenti in impianti fotovoltaici”, stabilendo in 5.000.000 di euro le risorse disponibili per il suo finanziamento (in attesa dell’approvazione definitiva del Programma FESR 2021 – 2027, l’avviso è finanziato con risorse provinciali).
L’obiettivo è sostenere l’aumento della produzione da fonti rinnovabili tramite l’installazione di impianti fotovoltaici, anche combinati a sistemi di accumulo; in via prioritaria per l’autoconsumo dell’unità locale dell’impresa ma anche per la condivisione dell’energia elettrica rinnovabile prodotta tramite gruppi di soggetti che agiscono collettivamente (comunità energetiche rinnovabili).
La piattaforma per la presentazione delle domande è in fase di implementazione e si prevede che entro il mese di giugno possa essere aperta la fase di presentazione delle domande. Il termine ultimo per la presentazione è il 31 dicembre 2023, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
L’avviso, a cui si rimanda per le informazioni di dettaglio, sarà pubblicato sul sito internet della Provincia www.provincia.tn.it e inoltre su almeno un quotidiano locale. A.P.I.A.E. (Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche) (www.apiae.provincia.tn.it) seguirà l’istruttoria delle domande di contributo.

I soggetti destinatari dei contributi sono:

– imprese (compresi i consorzi di imprese), consorzi con attività esterna, iscritti nel Registro delle imprese che hanno sede legale ed operativa nel territorio della Provincia di Trento o che hanno un’unità operativa attiva (indicata come unità locale nella visura camerale) nel territorio provinciale;

– imprese con sede legale e operativa fuori dal territorio della Provincia autonoma di Trento, che prima dell’erogazione delle agevolazioni di cui all’avviso hanno attivato un’unità operativa nel territorio provinciale.

Le imprese devono inoltre esercitare, in sede di presentazione della domanda di aiuto, un’attività rientrante in uno dei codici ATECO di cui alla L.p. n. 6/99 (settore industria e artigianato, settore commercio, settore turismo).

Tra i requisiti di accesso vi è la necessità di:

– disporre di una diagnosi energetica ai sensi della UNI CEI EN 16247, redatta da un tecnico abilitato iscritto all’albo professionale, dichiarata conforme ai criteri minimi contenuti nella stessa norma tecnica.

Le spese ammissibili a contributo sono:

a. fornitura e installazione di nuovi impianti fotovoltaici (comprensivi di inverter) con potenza di picco (P) da 15 kW fino a 1.000 kW con possibile contestuale realizzazione di comunità energetica rinnovabile;

b. sistema di accumulo con spesa massima ammissibile pari a 800 €/kWh, con un minimo di spesa totale di 5.000 euro fino ad un massimo di 100.000 euro, comunque nel limite del 30% della spesa ammissibile di cui alla lettera a);

c. rimozione con smaltimento di coperture in cemento amianto nel limite di 20 €/mq, solo nel caso di contributo richiesto a titolo di de minimis;

d. spese tecniche relative all’intervento in oggetto (progettazione, direzione lavori, consulenze, collaudo) nel limite del 10% del totale delle spese ammissibili per la realizzazione dell’intervento;

e. spese relative all’installazione di stazioni di ricarica composte da 2 punti di ricarica di almeno 11 kW a corrente alternata (solo nel caso di contributo richiesto a titolo di de minimis).

A fronte dell’aiuto ricevuto i soggetti beneficiari sono obbligati a rispettare una serie di obblighi, tra cui:

– realizzare il progetto approvato;

– rispettare i termini di avvio del progetto;

– rispettare i termini di conclusione e rendicontazione del progetto;

– non alienare, cedere o comunque distogliere dalla loro destinazione i beni per i quali le agevolazioni sono state concesse nei 5 anni successivi alla data del pagamento finale del contributo al beneficiario

– seguire le disposizioni in materia di informazione e pubblicità inerenti gli interventi finanziati con fondi UE.

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