L’albero di Natale donato dal Trentino a Papa Francesco in occasione del Natale 2024 illuminerà da stasera Piazza San Pietro, regalando al cuore della cristianità un incanto senza tempo.
In attesa della cerimonia dell’accensione del maestoso abete, di quasi 30 metri di altezza, il Papa ha incontrato questa mattina in Aula Paolo VI i gruppi provenienti dalle comunità che hanno donato l’albero di Natale e il presepe, quest’ultimo regalato dai fedeli della Diocesi di Grado, in Friuli Venezia Giulia. All’incontro in Sala Nervi hanno preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha avuto modo di stringere la mano al Santo Padre, il presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol Roberto Paccher, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il sindaco di Ledro Renato Girardi. Nella delegazione, rappresentanti del Coro Cima d’Oro, del Corpo Bandistico Val di Ledro e del Gruppo Fisarmoniche Città di Arco.
“Oggi si è visto tanto orgoglio, tanta passione e tanto senso di comunità – ha detto il presidente Fugatti – credo sia un onore per il Trentino che l’albero di Natale in Piazza San Pietro provenga dalle nostre montagne”.
Erano oltre seicento le persone provenienti dal Trentino ricevute in udienza dal Papa, in gran parte della Val di Ledro e dell’Alto Garda, ma non solo. Papa Francesco ha salutato il presidente Fugatti e gli altri rappresentanti istituzionali e della comunità trentina presenti a Roma e nel suo discorso ha paragonato l’albero alla Chiesa.
“Colpisce la maestosa solennità dell’albero, tagliato nel rispetto dei principi ecologici per il ricambio naturale del bosco. Porta i segni dei suoi molti anni, le stratificazioni del tronco massiccio; le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie: tutte che salgono insieme verso l’alto. Può essere una bella immagine della Chiesa, popolo da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo, proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono ad un’unica origine, Gesù”, ha detto il Santo Padre.
Come ha sottolineato anche una comunicazione ufficiale della Santa Sede, la scelta dell’abete è stata “determinata, non solamente da una valenza estetica, ma anche da una ecologicamente responsabile”. L’abete prelevato, infatti, fa parte di uno dei lotti da tagliare per la corretta coltura del bosco, certificato PEFC, cioè gestito in linea con i più severi requisiti ambientali, sociali ed economici.
L’iniziativa del dono da parte trentina non si è limitata all’abete: associazioni, istituzioni, enti, semplici cittadini – attivatisi sia singolarmente che in gruppi – si sono dedicati alla decorazione dell’abete principale e di altri 39 alberi di dimensioni minori, acquistati e provenienti da coltivazioni dedicate, da destinare ad uffici, luoghi pubblici e palazzi della Santa Sede e anche per questo in molti hanno voluto partecipare al suggestivo momento dell’accensione. Il presepe e l’albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, domenica 12 gennaio 2025.