DA SIN. MASSIMO ONGARO ELENA TONEZZER MIRKO BISESTI DENISE ROCCA INAUGURAZIONE DELL'EVENTO LIVING MEMORY IN RICORDO DEI DEPORTATI AL LAGER DI AUSCHWITZ TRENTO 16 GENNAIO 2023 FOTO PAOLO PEDROTTI

PAT – Inaugurata la terza edizione di Living Memory, il Festival della Memoria

È stata ufficialmente inaugurata  dalla sala della Fondazione Caritro del capoluogo trentino l’edizione 2023 di Living Memory, il Festival della Memoria, alla presenza dell’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti, che in apertura dell’evento ha ringraziato le autorità presenti, sottolineandone il valore della partecipazione. “Penso che Living Memory sia un’occasione importante che si protrae nel tempo attraverso il lavoro delle istituzioni, che in modo proattivo, non solo nei dodici giorni dell’evento, ma in tutto l’arco dell’anno, si spendono per coinvolgere i giovani del nostro territorio. Anche con l’esperienza del Treno della Memoria, a cui ho preso parte personalmente, i ragazzi svolgono non solo un lavoro preparatorio, ma riportano anche a quanti non hanno potuto partecipare la loro esperienza. Credo sia fondamentale dare la possibilità al maggior numero possibile di ragazze e ragazzi del Trentino di poter ascoltare la viva voce di chi porta la sua testimonianza”, ha detto l’assessore, ricordando come nella scorsa edizione i luoghi del Festival fossero molto partecipati dai giovani, interessati a diventare “testimoni di testimoni”.

All’appuntamento, moderato dal giornalista televisivo Marco De Matthaeis, hanno partecipato la curatrice di Living memory e presidente di Terra del Fuoco Trentino Denise Rocca, la direttrice delle pubblicazioni del Museo di Auschwitz-Birkenau Jadwiga Pinderska-Lech, la ricercatrice della Fondazione Museo storico del Trentino Sara Zanatta, il direttore del Centro Servizi Culturali Santa Chiara Massimo Ongaro, la presidente del comitato di indirizzo della Fondazione Caritro Elena Tonezzer e il direttore del quotidiano Il T Simone Casalini.

In sala, tra gli altri, anche la sovrintendente scolastica Viviana Sbardella, il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian, il direttore generale di Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi e, per la Giunta comunale di Trento, Elisabetta Bozzarelli, delegata per politiche giovanili, formazione, istruzione e cultura.

Denise Rocca, oltre a presentare i tre momenti giornalieri del Festival – il mattino dedicato alle scuole, i “Sessanta minuti di…” pomeridiani, come approccio alla memoria per tutta la cittadinanza e la fascia serale dedicata al grande pubblico, con un mix di performance e approfondimenti, ha sottolineato la necessità di legare la memoria al presente: “Siamo tutti parte della Storia, che anche nel nostro piccolo ci riguarda privatamente. Questa unione tra storia e memoria, tra emozioni e verità dei fatti ci porta nel presente ad essere cittadini veri di questo mondo, non indifferenti ma capaci di leggere le situazioni”. Come ha ricordato ancora la presidente di Terra del Fuoco Trentino, accanto agli appuntamenti saranno presenti per tutto il periodo del Festival due mostre proveniente dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau nella Sala della Fondazione Caritro.

Le numerose attività del museo di Auschwitz sono state presentate da Jadwiga Pinderska-Lech. Aperto dal luglio 1947, il Museo nel 2019 ha ospitato oltre 2 milioni e 300 mila visitatori, tra i quali 100 mila giovani del Treno della memoria. “Momenti come questo sono importanti, perché danno la possibilità di ascoltare dal vivo le persone sopravvissute ai campi”, ha detto a proposito di Living Memory.

Sara Zanatta ha sottolineato il contributo nel festival della rete di enti e istituzioni, una partnership che è diventata importante e che propone molte iniziative nelle quali la Fondazione Museo storico del Trentino ha la funzione sfidante di educare alla cittadinanza, creando un contesto per arrivare al Giorno della Memoria preparati e cercando al contempo di a suscitare lo stesso sgomento di chi visita Auschwitz per la prima volta, attraverso un calendario che stimoli la riflessione.

Ricordando che il concerto dei Marlene Kunz è ad accesso libero, Ongaro ha evidenziato che il linguaggio universale della musica può aiutare a raggiungere pubblici diversi e di tutte le età e che i temi etici e di responsabilità sociale possono essere diffusi quanto più possibile anche attraverso l’arte, la letteratura e il teatro.

Elena Tonezzer ha portato all’attenzione il fatto che il Festival vuole coinvolgere i giovani, ma con un’apertura a tutta la cittadinanza: “Abbiamo voluto inserirci nella cornice di Living Memory per valorizzare la Giornata della Memoria in senso più ampio. Di fronte ad un’esperienza a cui è così difficile dare delle coordinate, quella abominevole dello sterminio, è importante attivare la dimensione dello stupore e dello sconvolgimento per apprendere e riflettere sull’oggi”.

Simone Casalini ha voluto porre l’accento sul valore di Living Memory come testimonianza attiva e coscienza critica. “Quello della memoria è un tema focale dal punto di vista dell’informazione: i mass media hanno l’obbligo non solo di affrontare questi temi, ma di riuscire a renderli contemporanei”. “Il nostro compito è combattere indifferenza e apatia, due patologie molto forti del nostro tempo”, ha detto il giornalista, ricordando anche che il Trentino è un territorio composto da minoranze, che rappresentano un valore sul quale costruire una società fondata su uguale partecipazione, uguali diritti e uguali prospettive.

L’assessore Bisesti ha infine ricordato anche l’impegno delle scuole trentine per la memoria della Shoah, non solo nel Giorno del 27 gennaio, ma anche attraverso l’analisi e l’elaborazione delle vicende più tragiche delle guerre contemporanee, come è avvenuto in occasione dell’accoglienza dei piccoli profughi ucraini lo scorso anno, quando per loro si sono aperte le porte delle scuole del nostro territorio. “I nostri insegnanti riescono a trasmettere anche agli alunni più piccoli una narrazione dei fatti adeguata e lo fanno anche grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte. Insieme si può fare bene e tanto”, ha concluso l’assessore.

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