Educare all'autonomia Vicepresidente Gerosa Assessore Marchiori

PAT – “L’Autonomia? È diventare grandi”

Che cos’è l’Autonomia per i più piccoli? “Essere capaci, fare le cose da soli, diventare grandi”. È la risposta dei bambini che raccontano con le proprie voci, disegni, colori il nostro territorio e la sua particolare identità. Ad accoglierli, questa mattina, la vicepresidente e assessore all’istruzione Francesca Gerosa e l’assessore alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori. In Sala Belli sono arrivati 42 alunni provenienti da tre scuole d’infanzia di Trento, Torrione, Maso Ginocchio e San Martino, che assieme alle loro maestre hanno portato i propri lavori: un cartellone di quasi due metri e una trentina di coloratissimi disegni sui simboli e i luoghi che caratterizzano il Trentino. È il primo incontro rivolto ai piccoli fino ai 6 anni di #Educare all’autonomia, giunto in concomitanza con il 5 dicembre, 52esimo anniversario del Secondo statuto di Autonomia, nell’ambito delle iniziative promosse dalla Provincia con la Fondazione Museo storico del Trentino e il Dipartimento istruzione per promuovere la consapevolezza e conoscenza sui temi dell’identità trentina.

“Si tratta di un percorso che abbiamo fortemente voluto, insieme al collega Marchiori, per lavorare sulla cultura della nostra Autonomia – le parole della vicepresidente Gerosa -. Partendo già con i più piccoli, attraverso i disegni, e le cose più semplici, per far capire che l’Autonomia è importante e che a maggiore autonomia corrisponde maggiore responsabilità. Non è quindi soltanto un vantaggio, ma la consapevolezza che ciascuno di noi deve prendere le migliori decisioni per l’interesse della comunità”.

Secondo l’assessore alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori, “è opportuno partire da tutte le età, con l’obiettivo di rendere consapevoli i cittadini di cosa significa vivere in una terra autonoma in cui si può decidere come amministrare il territorio. Questi momenti con le scuole dell’infanzia, che sono una novità nell’offerta della Provincia, mirano a sensibilizzare fin dalla giovane età le nuove generazioni sul valore della peculiare identità e potenzialità del nostro ordinamento”.

L’incontro in Sala Belli – che ha visto la partecipazione del direttore generale della Fondazione Museo storico Giuseppe Ferrandi e del dirigente delle attività educative per l’infanzia della Provincia Livio Degasperi – è proseguito con la proiezione del nuovo video realizzato dalla Fondazione Museo storico, che illustra con l’aiuto dei burattini la storia del monumento a Dante e i suoi protagonisti: Guglielmo Ranzi, che aveva annunciato l’idea di dedicare un monumento al Sommo poeta già nel 1886, lo scultore toscano Cesare Zocchi che venne individuato per realizzarlo, infine il vigile del fuoco che in cima alla scala ebbe il compito di svelarlo al pubblico durante l’inaugurazione dell’11 ottobre 1896. Un spunto per parlare della storia del nostro territorio, un tempo austriaco e oggi italiano, della sua particolare identità e vocazione all’autogoverno e anche di quelle figure chiave, centrali ancora oggi, come i pompieri, che ne permeano ancora oggi il tessuto sociale e la rete di solidarietà.

Le insegnanti hanno raccontato il lavoro svolto e le impressioni dei piccoli. Le maestre di San Martino hanno illustrato il progetto di scoperta della città e dei suoi palazzi, con le grandi A davanti alle sedi di Provincia e Regione che hanno colpito gli alunni. “Siamo arrivati quindi alla parola Autonomia, chiedendo per loro cosa significa, e ne sono uscite bellissime frasi: autonomia vuol dire fare tante cose da soli, essere capaci, diventare grandi”, hanno spiegato. Gli alunni di Maso Ginocchio e del Torrione, hanno proseguito le rispettive maestre, hanno “giocato” con la pittura e i collage, interpretando i simboli più conosciuti della storia trentina, a partire dall’Aquila di San Venceslao reinterpretata in molti disegni.

Tutte opere che, come hanno spiegato Gerosa, Marchiori e Ferrandi, saranno incluse nella mostra “la Provincia si racconta” (quella che comprende l’installazione dentro il palazzo e le grandi A all’esterno), anche per simboleggiare un’Autonomia che è viva e cresce assieme alle nuove generazioni.

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