PAT – Ledro e Fiavè, due tesori dell’archeologia da promuovere insieme

Trovare nuovi punti di incontro con nuove progettualità tra alcune delle principali mete del circuito dedicato all’archeologia in Trentino: il Museo delle palafitte di Ledro e il Museo delle Palafitte affiancato dal Parco Archeo Natura a Fiavé. Lo scopo è promuovere insieme le proposte nell’ambito dell’offerta culturale del nostro territorio che si rivolge sia ai residenti che ai tantissimi ospiti. Questo l’obiettivo delineato dalla vicepresidente della Provincia e assessore alla cultura Francesca Gerosa, nella lunga visita compiuta ieri nei siti patrimonio Unesco, gestiti rispettivamente dal Muse (Ledro) e dalla Soprintendenza dei beni culturali della Provincia (Fiavé). Un tour che ha visto la presenza di Stefano Bruno Galli, presidente del Museo delle Scienze, del soprintendente Franco Marzatico, entrambi con alcuni collaboratori, nonché del presidente dell’Apt del Garda Silvio Rigatti e per Fiavé anche del sindaco e dell’assessore comunale alla cultura.

“Sia Ledro che Fiavé, nell’area compresa tra l’Alto Garda e le Giudicarie, sono due siti di grande valore, che ci restituiscono un’immagine viva e ci regalano un’esperienza unica del passato in epoca preistorica” così la vicepresidente Gerosa. “Due presidi – prosegue – che hanno lo stesso focus, ovvero l’età del bronzo, ma peculiarità diverse e che come tali hanno ciascuno un valore aggiunto da dare al visitatore. Il nostro obiettivo è quindi trovare, coinvolgendo anche l’APT e i territori, nuove progettualità e le connessioni per incentivare i visitatori ad apprezzarle entrambe. Un modo dunque per rafforzare l’intera offerta culturale del Trentino dedicata all’archeologia, un patrimonio straordinario fatto di tante proposte, dalla Tridentum romana al Museo Retico di Sanzeno, che tra l’altro saranno accessibili e visitabili anche in questi giorni di Ferragosto”.

Occhi puntati quindi sulle connessioni guardando ad una promozione unica. Da un lato c’è Ledro, dove il Museo delle Palafitte, gestito dal Muse (10 mesi di apertura da marzo a dicembre, per circa 40.000 visitatori l’anno), accompagna il visitatore nella vita quotidiana dell’età del bronzo tra ricostruzioni e resti originali di un villaggio palafitticolo (2.200-1.350 avanti Cristo).

A Fiavè il Museo delle Palafitte e il Parco Archeo Natura con l’area archeologica (20.000 gli ingressi annui, apertura da aprile-ottobre per il parco) offrono un vero e proprio viaggio nel tempo, con una ricostruzione filologica dell’ultimo villaggio palafitticolo che 3.500 anni fa sorgeva sulle rive dell’antico lago Carera.

“In questi anni è stato fatto un grande lavoro, adesso serve però fare un passo in avanti perché queste realtà di eccellenza del nostro territorio siano sempre più conosciute” conclude la vicepresidente Gerosa.

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