PAT – Orso, approvate dalla giunta le linee guida per la gestione della specie

La giunta provinciale ha definito le linee guida della gestione dell’orso in Trentino, approvando la delibera a firma del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Il provvedimento dà attuazione alla legge provinciale 9/2018, relativa all’applicazione dell’articolo 16 della Direttiva Habitat (disciplina delle deroghe) per la specie orso bruno (Ursus arctos). Ciò avviene nell’ambito del quadro tecnico costituito dalle indicazioni individuate dal Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), che rimane il documento tecnico di riferimento per ogni attività di gestione dell’orso in provincia di Trento. Le linee guida sono frutto di un confronto con Ispra, istituto che ha rilasciato sull’ultima versione il sostanziale parere positivo. Si tratta quindi di un ulteriore passaggio verso la gestione della popolazione dell’orso in Trentino, che negli ultimi anni ha segnato un incremento importante. Per quanto riguarda l’aspetto più controverso, ovvero la gestione degli esemplari più problematici, le linee guida fissano i casi in cui sarà possibile, in estrema ratio e a seguito di atteggiamenti ritenuti pericolosi o dannosi per l’uomo, disporre l’abbattimento di un orso. L’analisi di questi casi avverrà in maniera coerente con i criteri del Pacobace, che prevede 18 atteggiamenti con differenti gradi di pericolosità. Sugli esemplari più problematici si esprimerà anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), fatto salvo i casi per i quali vi sia l’urgenza di intervenire rapidamente per garantire la pubblica sicurezza, competenza che sarà in capo al presidente della Provincia autonoma di Trento.

Le nuove linee guida consentiranno al Trentino di disporre di un nuovo e più attuale strumento di gestione della popolazione d’orso che ha superato i 100 esemplari. Nel documento di oltre 50 pagine – approvato dalla giunta provinciale su proposta del Presidente della Provincia Fugatti – viene analizzato il contesto italiano ed europeo, con le diverse normative, e ripercorso il progetto di reintroduzione dell’orso nella nostra provincia. Le prospettive dell’attuale popolazione d’orso sono di un’ulteriore crescita (si stimano in 129 gli esemplari entro il 2025). “La presenza dell’orso in Trentino – è sempre il documento gestionale ad affermarlo – ha comportato alcuni aspetti critici che hanno portato ad un diverso atteggiamento dell’opinione pubblica”.

Le linee guida fissano anche le azioni di conservazione e di gestione del plantigrado, prevedendo l’attività continuativa di monitoraggio e di prevenzione dei danni, oltre che la formazione del personale.

Per quanto riguarda la gestione delle situazioni critiche e degli orsi problematici, le nuove linee guida individuano tre tipi di azioni: leggere, energiche (radiocollare e cattura con successivo spostamento) e, per ultima la rimozione attraverso l’abbattimento.

E’ proprio sulla gestione delle criticità che il provvedimento colma una lacuna nell’attuale assetto normativo, specificando nel dettaglio le modalità di attuazione del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), in particolare per quanto riguarda il capitolo sui “Criteri e procedure d’azione nei confronti degli orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche”. Pacobace rimane il documento tecnico di riferimento per ogni attività di gestione dell’orso in provincia di Trento e la delibera dell’esecutivo provinciale chiarisce lo schema di riferimento per l’applicazione delle “azioni energiche” (abbattimento) nei confronti di esemplari d’orsi pericolosi, la cui applicazione, con autorizzazioni o ordinanze, spetta al presidente della Provincia autonoma di Trento.

“Il Pacobace – sottolinea la delibera -, rispetto agli orsi problematici, suggerisce un ventaglio di azioni possibili ed alternative fra loro, in corrispondenza di determinati comportamenti da parte dell’orso, senza specificare i criteri in base ai quali l’amministrazione provinciale sceglie di volta in volta l’azione più opportuna”. Da qui la volontà di chiarire nel dettaglio i casi per i quali sarà autorizzato l’abbattimento degli orsi più pericolosi o la cui coesistenza con l’uomo non sia ritenuta possibile nonostante le misure di prevenzione  e/o di dissuasione.

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