È stato sottoscritto il 28 settembre a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dai rappresentanti del mondo produttivo il “Trimestre anti-inflazione“: un Patto anti-inflazione per aiutare gli italiani a spendere meno al supermercato.
Dal 1° ottobre al 31 dicembre, per 3 mesi appunto, i punti vendita che aderiscono all’iniziativa in tutta Italia venderanno a prezzi calmierati tutta una serie di prodotti di prima necessità: si tratta sia alimentari che non, prodotti per l’infanzia e di largo consumo, che saranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive. Un vero e proprio “paniere tricolore” come l’ha battezzato Meloni, che verrà messo a disposizione dei consumatori attraverso iniziative ad hoc come prezzi fissi, promozioni, prodotti a marchio del distributore e carrelli a prezzo scontato o unico.
Il Ministero guidato da Urso ha predisposto appositi accordi con le associazioni e le aziende coinvolte e ha attivato due tavoli per facilitare la corretta attuazione del trimestre: il Tavolo di coordinamento e monitoraggio, che si occupa di osservazioni e rilevazioni, anche statistiche, e il Tavolo permanente di filiera, per lo studio delle eventuali criticità, dalla raccolta alla vendita al dettaglio.
Al Patto anti-inflazione hanno aderito 32 associazioni del Sistema Italia: in pratica, tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico: Federdistribuzione, Ancd – Conad, Ancc – Coop, Confcommercio, Fiesa – Confesercenti, Confcooperative – consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp.
L’ok è arrivato anche plebiscitario dalle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non – Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria -, dell’artigianato – Cna, Confartigianato, Casartigiani – cooperative – Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca – e mondo dell’agricoltura – Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA.
“Chiaramente non possiamo affrontare da soli la corsa dei prezzi spinta dall’inflazione e abbiamo chiesto aiuto al mondo produttivo. Oggi abbiamo fatto un passo avanti ulteriore con la firma del Patto anti-inflazione” ha dichiarato la premier presentando l’intesa raggiunta.
“Tre mesi di sperimentazione – dal 1° ottobre al 31 dicembre – per calmierare i prezzi di largo consumo. È un esperimento, non so voi ma io sono molto ottimista e se funzionerà bene lavoreremo tutti quanti per prolungare l’iniziativa. Credo sinceramente – ha spiegato ancora Meloni – che questa iniziativa vada al di là del valore economico che ha. Credo sia un bel messaggio che diamo alla Nazione e ai cittadini italiani sulla capacità che l’Italia ha ancora, nei momenti di difficoltà, di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
La presidente del Consiglio ha difeso ancora una volta l’operato del governo, rivendicando la scelta politica di aver difeso i redditi medio-bassi: “Dall’inizio abbiamo lavorato a sostenere prioritariamente il potere d’acquisto delle famiglie” dice, tornando a elencare i “successi”: “Abbiamo concentrato le pur limitate risorse che abbiamo a tantissime iniziative, i provvedimenti sul caro energia, il taglio del cuneo, l’aumento dell’assegno unico per le famiglie, il taglio dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia, la super rivalutazione delle pensioni minime e la carta Dedicata a te, ora allargata anche ai carburanti”.
Confcommercio lo definisce “un traguardo non semplice”, considerando la situazione macro-economica generale e le pressioni a cui sono state sottoposte le imprese distributive e gli esercenti negli ultimi 18 mesi, caratterizzati da un incremento senza precedenti dei costi energetici, delle materie prime e dei prezzi di listino dei prodotti industriali.
In una nota congiunta le associazioni firmatarie sottolineano che “con grande senso di responsabilità il settore del commercio, che accoglie ogni giorno milioni di persone nei propri punti vendita, comprendendone le difficoltà di fronte all’aumento generalizzato dei prezzi, ha dato un riscontro immediato a questa iniziativa, come segnale concreto di aiuto alle famiglie. L’impegno sottoscritto oggi rafforza lo sforzo che le imprese della distribuzione esprimono quotidianamente con soluzioni di convenienza e risparmio.
A fronte dell’impegno del settore del commercio – prosegue la nota – le associazioni firmatarie del protocollo auspicano che anche gli altri comparti della filiera, in particolare il mondo dell’industria di produzione dei beni di largo consumo, intervengano subito in maniera concreta.
“Per rendere più efficace l’azione di contrasto all’inflazione e poter agire in maniera più strutturale, occorrono infatti interventi che portino a una netta riduzione dei prezzi di listino dei prodotti, anche in relazione alle mutate condizioni di mercato delle materie prime e dei costi di produzione”.
“Attendiamo risultati sul campo” commenta Assoutenti, che il 4 ottobre chiederà al ministro Urso di avviare un monitoraggio sull’andamento del paniere. “Qualsiasi accordo teso a far diminuire i prezzi al dettaglio è una buona notizia, e per questo ringraziamo il governo e il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per l’impegno dimostrato, ma per capire quali reali vantaggi per le famiglie potrebbe determinare il paniere anti-inflazione occorrerà attendere e valutare i risultati sul campo”.
Il paniere anti-inflazione, in base alle stime di Assoutenti, potrebbe avere un risparmio per le famiglie di circa 4 miliardi di euro nei 3 mesi, “ma è evidente che esistono ancora troppe incognite sull’accordo, dal ruolo dell’industria alla scontistica, passando per la composizione stessa del paniere” spiega il presidente Furio Truzzi.
“Proprio per verificare l’andamento dell’iniziativa, assieme agli altri membri della Commissione allerta rapida sui prezzi avevamo chiesto al presidente del Cncu Massimo Bitonci di convocare il Ministro Urso”. Richiesta accolta, con l’incontro che ci sarà il prossimo 4 ottobre, durante il quale verrà ribadita la necessità di un attento monitoraggio sul paniere e l’adozione di ulteriori misure anti-inflazione. Nello specifico dell’accordo salva-spesa, “vogliamo verificare la reale entità degli sconti praticati ai consumatori, le adesioni sul campo da parte di commercio e distribuzione e i vantaggi concreti per le famiglie” conclude Truzzi.
Anche l’Unione Nazionale Consumatori boccia l’iniziativa. “Uno spettacolo scadente” tuona il presidente Massimiliano Dona. “Un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono. Un fioretto in previsione del prossimo Natale. Una presa in giro per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: ci si approfitta del fatto che a ottobre dello scorso anno si era raggiunto il record dell’inflazione, +11,8% contro il +5,4% tendenziale di agosto 2023, meno della metà, per poter cantare vittoria e gridare al successo del trimestre anti-inflazione, dato che, nel confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022, sarà inevitabile un crollo dell’inflazione. Ma si tratterà solo di un effetto ottico dovuto alla matematica” spiega Dona.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, infatti, se già oggi prendiamo i dati Istat di agosto 2023 e li confrontiamo, non con quelli di agosto 2022 ma con quelli di ottobre 2022, l’inflazione precipita dal +5,4% tendenziale comunicato dall’Istat a +1,2%, 4,5 volte in meno, pur essendo i prezzi di agosto 2023 esattamente gli stessi.
“Analogo miraggio si ha anche per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, la cui inflazione nel mese di agosto 2023 passa da +9,9% a +5,6%, a seconda che la confrontiamo con agosto 2022 o con ottobre 2022. Se a questo si aggiunge che l’inflazione sta rallentando di mese in mese, che a giugno e luglio quella congiunturale era già pari a zero, il quadro si completa e la riduzione, da qui a ottobre, potrà essere ancora maggiore, indipendentemente dal patto anti-inflazione”.
Ma come funziona il Trimestre anti-inflazione? Per 3 mesi, fino a fine anno, negozi e supermercati aderenti proporranno i prodotti a prezzo ridotto. In particolare, le nuove iniziative riguarderanno beni di largo consumo e alimentari, prodotti per la casa e la persona e la cura della persona, realizzate con offerte speciali, sconti e promozioni dedicate, ed evidenziate da questo bollino appositamente creato dal governo, che riprende i colori della bandiera italiana e riporta la scritta “trimestre anti-inflazione”:
L’iniziativa vale anche online nel caso in cui il singolo esercente decida di esporre il bollino nel carrello online. Le modalità di sconto come detto possono essere diverse a seconda del supermercato: prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore – il cosiddetto private label -, carrelli a prezzo scontato o unico.
L’ottima notizia è che ne possiamo beneficiare tutti. Le promozioni sono accessibili a tutti, indipendentemente dall’Isee, dall’età e dall’eventuale diritto ad altre misure di aiuto, come l’Assegno di inclusione.
Non esiste un vero e proprio elenco dei prodotti che rientrano nel Patto anti-inflazione. Ciascun negozio o supermercato può scegliere liberamente gli articoli che saranno oggetto di promozioni anti-inflazione, purché siano però beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, compresi quelli rientranti nel “carrello della spesa”, e anche prodotti per l’infanzia e la cura della persona.
Per quanto non ci sia una lista ufficiale, possiamo comunque provare a stilare almeno un elenco di prodotti alimentari considerati di prima necessità, sulla base di quanto indicato dal Ministero delle Politiche agricole proprio in queste settimane in merito alla nuova carta “Dedicata a te”. Nell’allegato pubblicato dal Ministero troviamo:
- carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole (conigli)
- pescato fresco
- latte e suoi derivati
- uova
- oli d’oliva e di semi
- prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria
- paste alimentari
- riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale
- farine di cereali
- ortaggi freschi, lavorati
- pomodori pelati e conserve di pomodori
- legumi
- semi e frutti oleosi
- frutta di qualunque tipologia
- alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula)
- lieviti naturali
- miele naturale
- zuccheri
- cacao in polvere
- cioccolato
- acque minerali
- aceto di vino
- caffè, tè, camomilla.
Tutti noi troveremo nei punti vendita aderenti e nelle varie campagne pubblicitarie i prodotti che beneficiano di prezzi calmierati. Per qualsiasi altra informazione i cittadini e le imprese possono inviare una mail a: udmgarante@mimit.gov.it.
L’elenco dei supermercati e delle città aderenti
Il Mimit ha pubblicato l’elenco dei supermercati e negozi aderenti, ma si tratta di una lista provvisoria che viene continuamente aggiornata. Al momento, per la partenza dell’iniziativa domenica 1° ottobre, le città in cui è possibile comprare e fare la spesa con prezzi calmierati sono queste:
Abruzzo
- L’Aquila
- Chieti
- Pescara
- Teramo
Basilicata
- Matera
- Potenza
Calabria
- Catanzaro
- Cosenza
- Crotone
- Reggio Calabria
- Vibo Valentia
Campania
- Avellino
- Benevento
- Caserta
- Napoli
- Salerno
Emilia-Romagna
- Bologna
- Ferrara
- Forlì-Cesena
- Modena
- Parma
- Piacenza
- Ravenna
- Reggio Emilia
- Rimini
Friuli Venezia Giulia
- Gorizia
- Pordenone
- Trieste
- Udine
Lazio
- Frosinone
- Latina
- Rieti
- Roma
- Viterbo
Liguria
- Genova
- Imperia
- La Spezia
- Savona
Lombardia
- Bergamo
- Brescia
- Como
- Cremona
- Lecco
- Lodi
- Mantova
- Milano
- Monza e Brianza
- Pavia
- Sondrio
- Varese
Marche
- Ancona
- Ascoli Piceno
- Fermo
- Macerata
- Pesaro e Urbino
Molise
- Campobasso
- Isernia
Piemonte
- Alessandria
- Asti
- Biella
- Cuneo
- Novara
- Torino
- Verbano Cusio Ossola
- Vercelli
Puglia
- Bari
- BAT-Barletta-Andria-Trani
- Brindisi
- Foggia
- Lecce
- Taranto
Sardegna
- Cagliari
- Nuoro
- Oristano
- Sassari
- Sud Sardegna
Sicilia
- Agrigento
- Caltanissetta
- Catania
- Enna
- Messina
- Palermo
- Ragusa
- Siracusa
- Trapani
Toscana
- Arezzo
- Firenze
- Grosseto
- Livorno
- Lucca
- Massa-Carrara
- Pisa
- Pistoia
- Prato
- Siena
Trentino Alto Adige
- Bolzano
- Trento
Umbria
- Perugia
- Terni
Valle d’Aosta
- Aosta
Veneto
- Belluno
- Padova
- Rovigo
- Treviso
- Venezia
- Verona
- Vicenza
Cosa devono fare negozianti e gestori di supermercati
Gli esercizi che aderiscono all’iniziativa devono esporre il bollino della campagna e possono anche utilizzarlo nei propri canali di comunicazione al pubblico secondo le indicazioni fornite dalle associazioni della distribuzione cui aderiscono e le linee guida trasmesse alle associazioni aderenti. Chi vuole aderire lo può fare scrivendo a: udmgarante@mimit.gov.it.. Chi voglia ricevere maggiori indicazioni può richiedere al Mimit il kit scrivendo a: anti-inflazione@pec.mise.gov.it.
Gli esercenti, ribadiamo, hanno massima libertà nella scelta dei prodotti da inserire nel paniere tricolore, purché – come detto – facciano parte dei beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, compresi quelli rientranti nel “carrello della spesa”, e prodotti per l’infanzia e la cura della persona.
Il governo sta comunque mettendo in campo una importante campagna di comunicazione su tv, web, social radio, giornali e ovunque possibile per spiegare a tutti chiaramente di cosa come funziona il “paniere tricolore”.