Dopo l’allarme lanciato dai governatori anche la Confindustria segnala la grave situazione di crisi delle imprese italiane: “Il fatto che calino i prezzi è in effetti preoccupante, è un indice preciso”. “Le imprese sono veramente con l’acqua alla gola e per avere un minimo di attività sono obbligate anche a calare i prezzi: non è un segnale positivo”.
Secondo quanto dichiarato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal governatore della Puglia Nichi Vendola: “Il Patto di stabilità, cieco e demenziale, è la cura che sta uccidendo il paziente: stiamo morendo”. “A Roma non hanno orecchie per ascoltare, sono stufo di avere ragione, non arriviamo vivi al 2014”, ha incalzato il leader di Sel. “Siamo di fronte ad una condanna a morte – ha continuato Vendola, a margine di una conferenza stampa – il cappio al collo si è stretto sempre di più e siamo al punto in cui l’osso si sta spezzando. Non possiamo sopravvivere. Bisogna avere il coraggio di dire la verità: l’Europa ha usato la medicina sbagliata, la sofferenza di oggi è figlia delle risposte errate date alla crisi del 2008, ovvero il blocco della spesa. L’Europa ha imboccato, così, la strada della propria dissoluzione”. Il governatore del Lazio riprende le parole di Vendola e parla di: “situazione delirante” chiedendo al Governo di escludere, dagli obiettivi del Patto di stabilità, le spese sui cofinanziamenti per i fondi europei. “Non escludo altre iniziative di mobilitazione – ha dichiarato Zingaretti – non faremo spegnere i riflettori”. Alle parole dei due presidenti fanno eco anche quelle di Roberto Maroni e quelle del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.