Dalla paura alla riscossa. Dallo stordimento all’arrembaggio. In pieno stile zemaniano la Roma ha violato il Marassi dopo che era stata sul punto di crollare. Dopo soli quindici minuti di gioco, la squadra di De Canio conduceva le operazioni con due gol di scarto grazie ai sigilli di Kucka e Jankovic. Tutto faceva pensare ad una bufera in casa giallorossa, ma con uno come Zeman in panchina anche le gare che possono sembrare compromesse registrano colpi di scena. Così si è andati all’intervallo in parità, perché Totti ha suonato la carica accorciando le distanze e poi, poco prima che l’arbitro mandasse le squadre al riposo, Osvaldo ha trovato il guizzo per raggiungere il pari. Grande protagonista l’italo-argentino che si sta dimostrando indispensabile per la squadra ed era fondamentale per il tecnico boemo far rientrare il caso che aveva portato alla sua esclusione dai titolari nella partita con l’Atalanta. È stato lui, infatti, a firmare il gol del sorpasso giallorosso e lì le cose sono cambiate, con i grifoni entrati in confusione e l’inerzia della gara era tutta a favore dei capitolini. È una macchina da gol Osvaldo che, in grande spolvero anche nella Nazionale di Prandelli, non stecca mai neanche in campionato, fare a meno di uno così è davvero un grosso rischio. Comunque nei minuti finali, c’è stata gloria anche per Lamela, attaccanti sugli scudi per la Roma in una serata iniziata male ma finita nel migliore dei modi. Con una vittoria sontuosa, tre punti in tasca e una classifica che inizia a farsi interessante. Grande rammarico per i genoani che potevano congelare la partita con un atteggiamento più smaliziato, invece hanno prestato il fianco alle sfuriate giallorosse che hanno comportato una capitolazione. Il potenziale offensivo della Roma è di un livello eccelso, non ci vuole molto per capirlo, ma è in difesa che si continua ad avere qualche difetto di troppo, questa sera le bocche da fuoco sono riuscite a rimediare alle dissennatezze iniziali che, però, sarebbe il caso di evitare.
Maurizio Longhi