‘La strategia ‘dell’arrocco’ voluta da Matteo Renzi il giorno dopo le elezioni funziona, è questo il ragionamento fra i renziani’, riporta l’agenzia di stampa ‘LaPresse’ .
‘Più il Pd sta fermo, più è chiaro che il problema non riguarda il Nazareno e, rispetto a venti giorni fa ora tutto il Pd, Michele Emiliano a parte, ha accettato linea dell’opposizione, spiegano al Nazareno. Per Renzi bisogna aspettare e vedere che cosa accadrà nel secondo giro di consultazioni. Vedere se Salvini e Berlusconi si presenteranno davvero insieme. E capire se il leader M5S Di Maio si spingerà ulteriormente avanti nel proporre accordo agli uni o agli altri e fino a che punto accetterà di mettersi in discussione anche personalmente. Per quanto mi riguarda non farò uscire pubbliche fino al 21 aprile quando parlerò in assemblea’, ha confidato Renzi ad alcuni senatori.
‘Renzi deve decidere: se ritiene che la colpa di questa sconfitta non sia la sua, che sia la mia o dei cambiamenti climatici, allora deve decidere di ritirare le proprie dimissioni e continuare a esercitare il mandato avuto dagli elettori. Se invece, come ha detto, si assume non dico tutta la responsabilità ma almeno una quota significativa, e ne trae come conseguenza quella di arrivare alle dimissioni, allora deve consentire a chi pro tempore ha avuto l’incarico di poterlo esercitare’, afferma Andrea Orlando, ministro della Giustizia uscente, ai cronisti che, fuori Palazzo Chigi, gli chiedono un commento sulla riunione dei ‘renziani’ nello studio di Andrea Marcucci, capogruppo Dem al senato, in via Veneto.
Tornando al Pd, secondo l’esponente della minoranza Dem nel partito non è ancora stata fatta una riflessione profonda e necessaria sulla devastante sconfitta elettorale del 4 marzo: ‘A questo servirà ‘Sinistra Anno Zero’ l’iniziativa promossa dai giovani del Pd e non solo. Non si tratta di un momento correntizio ma di riflessione sul voto, e credo sia utile farlo tanto più perché il Pd al momento non ha ancora promosso un momento di riflessione di questo genere’.