Pd e crollo in Sicilia

Gli scrutini in Sicilia sono ancora in corso ma un dato è acquisito: il crollo del Pd. La cosa dovrebbe indurre a qualche attenta riflessione ad esempio sulla ‘qualità’ della proposta politica avanzata dal principale partito del centro-sinistra in questi anni renziani o sull’efficacia dell’azione di governo sviluppata dal leader  nei suoi mille giorni a Palazzo Chigi.

Una  ‘operazione-verità’ ci fa prendere atto  che il Jobs Act è stato un fallimento; che la precarietà con i nuovi contratti a insicurezze crescenti hanno solo favorito il riemergere della precarietà facendoci rimanere inchiodati a un tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa e a uno di disoccupazione tra i più alti d’Europa; che la prossimità eccessiva con il mondo delle banche, dei banchieri, della finanza e dei finanzieri rampanti non ha certo dato lustro all’immagine del Partito Democratico; che la fascinazione dimostrata per i tecnocrati bocconiani anche dopo l’eclisse politica di Mario Monti non ha aggiunto credibilità a una azione amministrativa perennemente in mezzo al guado tra grandi promesse declamate e piccole soluzioni realizzate.

L’egemonia del leader,  leggi Renzi, è crollata come  dimostrano  gli appuntamenti alle urne successivi alle Europee.

La debolezza propositiva del Partito Democratico,  e sulla  litigiosità della sinistra, ha disatteso il blocco sociale di appartenenza che  partiva dall’impoverimento complessivo della società.

I dirigenti renziani hanno sventolato alibi in luogo dell’analisi politica del fallimento politico del partito.

Il sottosegretario Davide Faraone, siciliano che spiega che la colpa del fallimento è di Pietro Grasso che al contrario del rettore Micari non ha avuto il coraggio di candidarsi. Accusa paradossale.

Per Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria, a sua volta, la causa del tracollo va individuata in Claudio Fava e nelle dinamiche che hanno portato alla sua candidatura. Dice: ‘Se ci fosse stata più generosità a sinistra e maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte…

Non è noto a chi e a cosa si riferisce Guerini.

 

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