Dal verdetto delle urne arriverà anche una indicazione precisa sul futuro dell’alleanza del Partito democratico con il Movimento Cinque Stelle e sull’ipotesi di coalizione larga del centrosinistra. Il voto sarà un test chiave anche per il centrodestra e misurerà i rapporti di forza all’interno dell’alleanza, tra la Lega di Matteo Salvini, FdI di Giorgia Meloni, e Forza Italia.
In Calabria la sinistra è stata spazzata via ma a perdere in modo netto è stato Luigi De Magistris, sindaco uscente di Napoli che ha deciso di candidarsi in Calabria usando la sponda di Mimmo Lucano. Occhiuto ha superato il 50 per cento dei consensi. Dietro di lui Amalia Bruni e solo terzo Luigi De Magistris che aveva ospitato tra le sue liste la candidatura di Lucano alle Regionali. La Commissione Antimafia aveva bollato Lucano come ‘impresentabile’.
De Magistris ha sostenuto Lucano nel day after della condanna per la gestione dei migranti: ‘Siamo più determinati che mai ad avere Lucano nella nostra lista. Ci unisce un legame umano, , una fratellanza universale. Lucano è l’antitesi della ‘ndrangheta. Forse l’unica sua colpa è essere troppo umano. Sarà sicuramente assolto in appello e comunque la condanna di Mimmo mi ha fatto male come ex magistrato e come sindaco’.
Ma la risposta dalla urne è stata fin troppo chiara: in Calabria c’è voglia di centrodestra con idee chiare per la gestione della crisi migratoria senza tramutarla in un credo nell’accoglienza che ha portato poi alle vicende giudiziarie legate a Lucano. Un segnale in questo senso era già arrivato con la vittoria di Jole Santelli.
Il voto amministrativo li ha separati ma superati gli ostacoli obbligati di Torino e Roma, il segretario Pd e il leader 5 Stelle sono pronti a riabbracciarsi.
Roberto Gualtieri al ballottaggio avrà bisogno della Raggi e dei pentastellati. Gualtieri può diventare il simbolo di una rinnovata e più organica unione tra Pd e M5s. Intanto c’è il seggio parlamentare di Roma Centro che Gualtieri, se eletto, lascerà vacante e che, secondo molti, andrà proprio a Conte. Ovviamente l’ex premier si schermisce: ‘Ho già rifiutato il posto a Primavalle, perché non ho intenzione di andare in Parlamento, non credo sia necessario’. I bene informati giurano che Conte sia pronto ad accettare il passaggio di testimone con il suo ex ministro.
A Napoli e a Bologna, M5s e Pd si preparano a festeggiare uniti, e i grillini chiederanno sostanziosi riconoscimenti negli assessorati, avendo ‘ceduto’ il sindaco ai dem. A Roma, archiviata la Raggi, Conte potrebbe aiutare Gualtieri al ballottaggio, ma l’ingresso di M5s in giunta sarebbe imbarazzante: magari si punterà su qualche nome laterale della corrente anti-Raggi, come l’ex vicesindaco Luca Bergamo. A Milano i grillini sono pressoché inesistenti, Beppe Sala non li ha voluti come alleati e ha vinto comodamente senza di loro.
L’alleanza tra Letta e Conte, all’indomani delle amministrative, non è in discussione. Ma entrambi attendono con ansia il conteggio dei voti per sapere che equilibri avrà. Il segretario Pd spera di rovesciare i rapporti di forza con l’alleato, e di imporre la propria supremazia nel voto di lista. Allo stesso tempo, spera che la batosta per il M5s, che perde gli ultimi sindaci rimasti e le città simbolo della sua stagione migliore, non sia così fragorosa da riaprire la conflittualità interna e mettere in discussione la recente leadership contiana.
‘La grande affermazione di oggi non ci sorprende. Sono numeri che abbiamo letto nei volti e nell’entusiasmo dei tantissimi cittadini che abbiamo incontrato in questi mesi di campagna elettorale. Ma soprattutto, sono il frutto di un progetto credibile e realizzabile costruito attorno al miglior candidato sindaco possibile per il nostro capoluogo e a una squadra di candidati competenti e onesti. Con Gaetano Manfredi, il Movimento 5 Stelle e una coalizione composta di quelle forze progressiste con le quali abbiamo guidato il Paese nel Governo Conte bis, diamo vita oggi a una nuova era anche per Napoli. Il vero impegno comincia ora. Noi non siamo quelli delle promesse, ma siamo quelli che si rimboccano le maniche e lavorano. Come Movimento 5 Stelle abbiamo dato un forte contributo in questa competizione elettorale e continueremo a essere in prima linea per tirare Napoli fuori dall’isolamento e dalle paludi del debito pubblico, per farla rialzare e riportarla al posto che merita, all’altezza delle grandi metropoli d’Europa’. Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, capogruppo regionale e responsabile della campagna elettorale per il M5S Valeria Ciarambino.
‘La vittoria di Gaetano Manfredi è netta, chiara, inequivocabile. Come Italia Viva abbiamo lavorato alla lista dei popolari, dei riformisti e dei liberali dando vita insieme a tanti e a tante alla lista Azzurri per Napoli che siamo sicuri otterrà uno straordinario risultato’, dichiara Graziella Pagano, coordinatore di Italia Viva a Napoli e componente della direzione nazionale di Italia Viva. ‘Com’è del tutto evidente – aggiunge Pagano – le altre ipotesi sono state spazzate via degli elettori. I riformisti napoletani si sono schierati senza esitazione al nostro fianco e a quello di Gaetano Manfredi. Sono molto soddisfatta anche perché non pochi avevano provato a boicottare il nostro progetto politico. I dati che giungono dalle urne si stanno incaricando di mettere a tacere tutti i critici e gli scettici’. Manfredi, conclude Pagano, ‘sarà un meraviglioso sindaco e potrà contare sul nostro leale e convinto sostegno. Mettiamoci subito al lavoro per cambiare la città e restituire a Napoli lo splendore che merita dopo 10 anni di sfascio totale’.
Sullo sfondo delle elezioni la trattativa per l’elezione del Presidente della Repubblica attesa a partire da gennaio e su cui i partiti inizieranno a misurasi da subito. L’esito del voto di oggi è il primo test.