Nicola Zingaretti in un'immagine d'archivio. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Pd e Zingaretti: ‘Muoviamoci e mettiamoci in cammino’

“A questo punto dobbiamo muoverci e metterci in cammino, tutto quello che succede intorno a noi ce lo dice”. Lo ha detto Nicola Zingaretti nella sua relazione all’Assemblea nazionale del Pd a Roma, dopo essere stato proclamato segretario. “Il Pd non è per nulla spezzato e sconfitto”, ha detto tra le prime cose Zingaretti, “gli avversari e anche alcuni amici prevedevano un disastro alle primarie, non è stato così”.

La relazione di Zingaretti.

LA DIRETTA STREAMING DELL’ASSEMBLEA

Mille i delegati eletti in tutta Italia chiamati a questo compito. L’assise primo test del clima nel ‘nuovo Pd’ che vuole Nicola Zingaretti. Si votano inoltre presidente del partito, tesoriere e direzione (un centinaio di membri). In pectore per la seconda e la terza carica Paolo Gentiloni e Luigi Zanda, rispettivamente, designati dal leader, non senza malumori della minoranza sul “metodo”.

Maria Elena Boschi ha annunciato che voterà Paolo Gentiloni alla presidenza del Pd, diversamente da Roberto Giachetti, che l’ex ministra ha appoggiato come candidato alle primarie. “Non faccio parte di nessuna corrente, ho votato convintamente Giachetti e rispetto la sua decisione, ma il mio voto rispetta anche il lavoro fatto insieme” all’ex premier Gentiloni, ha detto la deputata arrivando all’assemblea nazionale a Roma.

“Non votare Gentiloni presidente non è un atto ostile, è la libera dialettica di un partito. Gentiloni, che è come un fratello per me, non è stato terzo nella campagna per le primarie, ha appoggiato Zingaretti, se fosse stato ‘terzo’ non avrei avuto problemi a votarlo. Ma ciò non vuol dire che bombarderemo la nuova dirigenza”. Così Roberto Giachetti, deputato ed ex candidato alla segreteria, arrivando all’assemblea nazionale Pd a Roma.

“Non votare Gentiloni presidente segnalerebbe una situazione politica”. Così Luigi Zanda, senatore Pd, designato per la carica di nuovo tesoriere, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo all’assemblea nazionale del partito a Roma.

“Gentiloni è la personalità più autorevole del centrosinistra, non ho capito cosa vogliamo di più come presidente del Pd. Lui e Zingaretti possono rappresentare un campo largo, il mio auspicio è che da questa assemblea esca un Pd unito”. Così Carlo Calenda ai cronisti arrivando all’Ergife a Roma

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