“Solo chi non fa non sbaglia e infatti il Paese e’ finito in ginocchio per le mancate scelte di decenni. Detto questo, di errori ne abbiamo compiuti, ma lo straordinario lavoro fatto emerge plasticamente guardando quello che hanno fatto quelli oggi al governo”. Lo dice Roberto Giachetti, candidato alla segreteria Pd, che intervistato da ‘La Stampa’ elenca: “La personalizzazione del referendum, la legge elettorale, fare la commissione banche in piena campagna elettorale. Errori che non mettono in discussione quello che abbiamo fatto”.
Nel Pd, aggiunge Giachetti, “hanno lavorato per cinque anni per demolire una leadership votata da milioni di cittadini, spesso votando contro. Anche io sono stato spesso in minoranza, ma quando si e’ trattato di votare mi uniformavo sempre alle decisioni di maggioranza. Come nel caso del ‘no’ alla legalizzazione della cannabis, di cui ero pure primo firmatario”. Giachetti sottolinea di essere “sempre stato dentro quando facevo battaglie di minoranza. Ma – spiega – se il Pd prende la strada di un accordo con M5s, e’ una cosa contraria ai miei principi e valori. La differenza tra me e loro, e’ che io non resto dentro il partito a fare la guerra se e’ una decisione che si prende a maggioranza. Io non vivo la politica come una caserma, se mi ritrovo ci sto, se no me ne vado”.