Se il dialogo tra M5S e centrodestra sulle presidenze delle Camere, dovesse naufragare, il Pd vuole ‘ripartire da zero’, cohe null’altro vuole dire che proporre Dario Franceschini per la presidenza della Camera o Emma Bonino per quella del Senato.
Per il Pd significa rientrare in partita, una posizione condivisa da tutti i presenti al tavolo notturno al Nazareno: Martina, Orfini, Guerini, Zanda, Delrio, Franceschini, Orlando, Emiliano. Condivisa anche dagli assenti: a cominciare da Matteo Renzi.
Renzi non c’era ieri e non c’erano nemmeno Boschi e Lotti. E non sarà presente nemmeno alla riunione dei gruppi di Camera e Senato oggi alle 18. Perché la linea della ‘ripartenza da zero’ è la linea sulla quale facilmente si ritrova tutto un partito schiacciato all’opposizione dopo la sconfitta elettorale. Ma per Renzi è la linea che lo porterebbe a incassare i due capigruppo: Lorenzo Guerini, sul quale si registra comunque un consenso più unanime nel partito rispetto al candidato renziano per il Senato, Andrea Marcucci.