“Per me quei fischi sono un segnale che non dobbiamo sottovalutare ma non accetto nemmeno generalizzazioni. Da quei fischi dobbiamo ripartire per cambiare e per costruire l’alternativa forte a chi governa oggi”. Così il segretario del Pd Maurizio Martina commenta con Repubblica i fischi ricevuti ai funerali delle vittime di Genova. “È vero – precisa – che abbiamo vissuto giorni cattivi. Avvelenati dalle falsità e dalla propaganda di Lega e 5 Stelle che anziché unire le forze nell’emergenza hanno esasperato il clima. La ricerca del nemico durante le ore dei soccorsi è stata un’operazione squallida. Ciò detto, oggi la rabbia incrocia paure e solitudini ed esce dalla dimensione privata per diventare un fatto pubblico sempre più spesso. I social sono la nuova piazza. E il nodo della nostra distanza da larghe fasce di cittadini c’è. Va affrontato con sincerità. Il punto per me è dare risposte chiare ai conflitti aperti nella società, sapere chi vogliamo tutelare e rappresentare ed essere coerenti nei comportamenti”.
Secondo Martina M5S e Lega non si sono presi il Paese, “penso che lo spazio dell’alternativa sia più grande di quello che si vede. Il punto è riprendere un impegno largo capace di organizzare tante energie, oltre i partiti, che ci sono e non vogliono stare a guardare. E prepararsi quando presto verranno al pettine i nodi economici e sociali”. Per ripartire, però, il Pd deve rimettersi “in strada, fianco a fianco alle persone che vuole rappresentare, come ha fatto in questi giorni a Genova Federico Romeo, il nostro giovane presidente del Municipio Valpolcevera. Riparte dai bisogni, ascoltando di più e parlando di meno. Riparte dalla lotta alle diseguaglianze che questo governo rischia di esasperare. Un nuovo Pd che insieme ad altre energie dia vita all’alternativa popolare a Lega e 5 Stelle”.