Matteo Renzi incalza contro i capogruppi del suo partito a Roma:”In privato tutti mi dicono ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione”. Questo è quello che scrive il sindaco di Firenze nella sua e-news. “Il Pd deve affrontare i problemi degli italiani, non giocare con le alchimie delle regole. “Ho chiesto al ‘traghettatore’ Epifani di fissare la data del congresso – continua – Non ho ricevuto per il momento nessuna risposta, ma so che a Roma hanno fatto una commissione. Vorrà dire che noi aspetteremo la fine dei lavori”. “Il Partito Democratico che vorrei, chiunque ne sarà leader, è un partito aperto, coraggioso, che accoglie le persone senza respingerle ai seggi – aggiunge Renzi – che ha il coraggio di andare controcorrente e contro le correnti. Io vorrei un Pd capace di vincere. Il Pd delle correnti non riesce a vincere al massimo può partecipare. Credo che il futuro ci raggiungerà presto e che dobbiamo farci trovare pronti. Quello che faremo, sia che ci candidiamo sia che non ci candidiamo, lo faremo come sempre senza chiedere il permesso ai capicorrente”. “Faccio un appello ai dirigenti del Pd: non preoccupatevi delle mie mosse, datevi voi una mossa. C’é un Paese, fuori dalle nostre stanze, che aspetta parole di proposta, parole di speranza. Non perdiamo questa occasione, vi prego”. Così Matteo Renzi nella sua E-news.
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