ll Pd ritrova l’unità nella Direzione Nazionale e detta i desiderata ai 5Stelle per la nascita di un nuovo governo. Per Zingaretti bisognerà “dare vita a una maggioranza nuova, una offerta in discontinuità con larga base parlamentare”. “La proposta deve essere lineare, chiara e trasparente per evitare l’accusa trasformismo e opportunismo”. Non serve “nesatiesuna confusa ammucchiata”. E “non possiamo dare vita a un contratto cambiando capitoli e sottoscrittori. La sfida è più alta”. “Se le condizioni non si realizzassero, nessun accordicchio temporeggiatore. La strada maestra sarebbe il voto, senza paura e con tutta la passione possibile”, ha spiegato il segretario Dem. “Non ho mai demonizzato il M5S – ha voluto precisare – ma non facciamo finta che siano sparite le differenze, dobbiamo lavorare nei contenuti e nel merito”. Ma prima serve un Pd unito: insomma Renzi non può dettare i tempi, visto che ‘governa’ i gruppi parlamentari. Serve unità, il mio non è un appello all’unanimismo ma alla maturità di una comunità politica in un tornante delicato della storia della Repubblica”, ha detto infine il segretario del Pd concludendo: “Il contratto è stato un errore, lo dico non per spirito polemico ma per evitare di commettere ancora errori”.
Quindi ok alla “verifica di un’altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura”, partendo dal presupposto che serve una netta discontinuità. “Se tali condizioni troveranno nei prossimi giorni un riscontro basato sulla necessaria discontinuità e su un’ampia base parlamentare siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di dar vita a un governo di svolta per la legislatura”. Ed ecco i punti che Zingaretti metterà sul tavolo della trattativa per far nascere il nuovo esecutivo.
“Nel pieno rispetto delle sue prerogative la delegazione del Pd -si legge ancora nell’odg dem- indica al capo dello Stato i presupposti sui quali intende concentrare la propria iniziativa per l’avvio di una fase politica nuova e la verifica di un’altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura”. Questo l’elenco dei punti: “L’impegno e l’appartenenza leale all’UE per una Europa profondamente rinnovata, un’Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione. Il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento”. Ed ancora: “L’investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo. Una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei. Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia”. Ed infine: “Evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’Iva”.
“Se tali condizioni – si legge poi nell’odg del Pd- troveranno nei prossimi giorni un riscontro basato sulla necessaria discontinuità e su un’ampia base parlamentare siamo disponibili ad assumerci la responsabilità di dar vita a un governo di svolta per la legislatura”. “In caso contrario il Partito Democratico coinvolgerà le forze politiche disponibili a costruire un progetto di alternativa e rigenerazione dell’economia e della società italiana. Ci rivolgeremo alle energie più consapevoli della società, i giovani, le donne, movimenti, associazioni, la rete diffusa del civismo, dei sindaci e degli amministratori. In un passaggio così delicato l’unità e compattezza del Partito Democratico, pure nella ricchezza del suo pluralismo, è una garanzia di tenuta per l’intero sistema politico e istituzionale”. “La democrazia e i suoi canali di partecipazione sono un patrimonio prezioso che oggi tutte e tutti noi dobbiamo preservare in uno spirito di unità del più largo campo progressista”. Una relazione che in Direzione è stata approvato all’unanimità: non accadeva da 6 anni.