“E’ stata una scelta sofferta, molto difficile per tutti noi. Fino all’ultimo abbiamo tentato di far sentire la nostra voce all’interno del Pdl, ma nessuno ci ha ascoltato. Siamo pronti alla sfida per dar vita a un’area liberal-democratica con chi ci sta, ma alternativa alla sinistra”. In una conferenza stampa a Montecitorio Isabella Bertolini, berlusconiana doc ed esponente di spicco della Forza Italia modenese, annuncia ufficialmente il ‘divorzio’ dal Pdl. Con lei ci sono altri quattro azzurri, fedelissimi del Cavaliere, almeno fino al ‘grande passo’ di oggi: l’ex uomo di Publitalia, Roberto Tortoli; il pasdaran Giorgio Stracquadanio (per la verità già uscito dall’ovile pidiellino qualche mese fa); Gaetano Pecorella, uno dei legali di Berlusconi prima dell'era Ghedini; Franco Stradella. In bella vista c’è il nuovo simbolo (un cerchio con sfondo bianco), dove spicca una striscia tricolore a sostegno della scritta azzurra ‘Italia Libera’.
Presto si iscriveranno al gruppo misto. L’obiettivo è costituire un gruppo autonomo nei prossimi mesi, ma nessuno si sbilancia quando i giornalisti chiedono con chi andranno: “Guardiamo con attenzione a tutti, a Montezemolo, alla Lista per l'Italia di Casini, al movimento di Giannino”, dice Bertolini. Persino allo stesso Pdl: “Se in futuro Alfano dimostra di capire la nacessità di dar voce anche al fronte liberal-democratico, potremmo tornare a parlarci. E’ molto difficile, visto le premesse, ma chissà…”. L’unica certezza, in vista delle politiche è sostenere il governo Monti, anche nel 2013: “Individuiamo la premiership in Monti e ci proponiamo di contribuire ad elaborare una proposta politica credibile, innanzitutto agli occhi dello stesso Monti”, si legge del documento diffuso alla stampa.
Non a caso, il convitato di pietra è Franco Frattini. Più volte i ‘frondisti azzurri’, come li chiama qualcuno, fanno il suo nome, elogiando la sua intervista di oggi al ‘Corsera’, dove dice pesta e corna di un “Pdl con una forte pulsione lepenista”, che gli crea forte disagio. Bertolini spiega: “Abbiamo molto apprezzato Frattini, siamo contrari a una destra demagogica, protestataria, antieuropea, lepenista, una destra che in Italia prende le sembianze del Pdl e della Lega”.
Bertolini ‘chiama’ Frattini, l’unico ‘montiano doc’ del Pdl: “L’agenda Monti va rivista e rafforzata. Vediamo con favore Monti nel ruolo di federatore dei moderati, ma sarà lui a prendere una decisione a riguardo''. Le fa eco Stracquadanio: “Siamo per un’agenda Monti collegata a quella Draghi. Il Pdl non ci sta più, non capisco la sua linea economica. Consente a un certo Samorì di candidarsi alle primarie e di dire cose assurde per uscire dalla crisi sulla Bankitalia e sulla patrimoniale…Noi non lasciamo il Pdl, ma torniamo semplicemente dai nostri elettori”.
Ad ascoltarli c’è Fabio Gava, promotore (insieme ad Enrico Musso) dell'associazione ‘Per la Costituente liberale’, che strizza l'occhio ai ‘montezemoliani’ di Giustina Destro). “Noi con Montezemolo? Lo ribadisco, guardiamo con interesse a tutto quello che accade nel panorama politico”, dice Bertolini, ma “nessuno pensi che possiamo tornare con Berlusconi dopo le sue ultime dichiarazioni antieuropeiste o con chi sta favorendo una deriva lepenista nel Pdl. Basta vedere queste primarie, sempre che si facciano, per capire che oggi assistiamo a uno scontro personalistico”. Oggi il Pdl, si legge nel documento dei ‘frondisti’, “si dibatte tra una risibile pserudoprimarie e la ricerca del dinosauro dal cilindro”.
Qualcuno dice che dietro il loro ‘strappo’ ci sia lo zampino del Cavaliere ma Pecorella è categorico: “La nostra non è una scelta contro Alfano o Berlusconi, ci mancherebbe. Abbiamo provato di dire la nostra, ma nel partito non c’è spazio per un confronto”. Anche Tortoli ci va giù duro: ''Conosco benissimo Berlusconi, non sono un traditore, il problema è questa classe dirigente. Basta guardare queste primarie, mi sembrano una gara di body building tra i muscoli di ex di An, non mi ritrovo affatto in tutto questo, ma non ho nessun risentimento verso Berlusconi''.
Sulel primarie del Pdl anche Isabella Bertolini parla di “candidati improbabili, che nemmeno conosciamo” e si sofferma su quello che “in molti chiamano il circo Barnum delle primarie del Pdl”. “Abbiamo letto sui giornali che si tratta di persone che hanno raccolto 10mila firme e si candidano a governare il Paese, ma di cui non sappiamo nulla”.
(Adnkronos)