Abusi continui, minacce, lettere intimidatorie. Protagonista un ragazzino, che a più di venti anni di distanza ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino: Carlo Chiarenza, allora parroco di San Paolo ad Acireale. Smascherato nel modo più eclatante, nel corso di una conferenza stampa, in cui la vittima Teodoro Pulvireti, nato a Catania nel 1975, oggi ricercatore negli Usa, ha raccontato la sua vicenda. “Io ti inseguivo, e qui forse è stato l’errore, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E questo lo facevo non ponendomi limiti. Tu forse non ricordi, ma io quasi mai prendevo l’iniziativa: cioé io avvertivo che tu avevi bisogno di essere abbracciato. Ma è stato una volta?”. “Si… un paio di volte”.” Io avevo solo il ricordo di una volta.. così.. non perché ci fosse un piano, né perché io avessi desideri: c’é stato un momento che mi sembrava di compiacerti, mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti, di esprimerti. è stato un modo di dirti che ti volevo bene”. E’ quanto emerge da una conversazione tra il sacerdote e l’allora ragazzino, registrata all’insaputa del prete e resa pubblica oggi a Roma, nel corso di una conferenza stampa. Ad acquisirla, la postale di Catania, che da un mese è sulle tracce del prete, grazie anche ad altre testimonianze di casi del genere. Il caso di Teodoro, vittima degli abusi quando aveva solo 14 anni (gli episodi risalgono al 1990) di fatto è caduto in prescrizione per la giustizia italiana. “Ma sono a conoscenza almeno di una decina di casi di abusi – ha dichiarato Pulvireti – per i quali è ancora possibile intervenire: è soprattutto per loro che ho deciso di parlare, perché trovino il coraggio di farsi avanti”.” Io credo in Dio – ha aggiunto – ma non posso più credere nella Chiesa”.
Da parte sua, l’Associazione “La Caramella Buona, che ha permesso di rendere publbica la vicenda, si è scagliata contro la Chiesa, dichiarando “virtuale” l’impegno che essa vanta di assumersi contro la pedofilia.
Oltre alla registrazione, nel corso della conferenza, sono state esibite anche le copie di una lettera e di una cartolina, firmate da don Carlo, inviate a suo tempo Pulvireti. All’interno di esse di parla di “baci ‘mangerecci’,od anche definiti ‘furiosi’ . Il presidente di Caramella Buona con una lettera datata 16 maggio 2011 ha inviato in Vaticano a mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede una segnalazione per i presunti abusi sessuali di don Chiarenza, a cui Scicluna ha risposto l’8 giugno 2011, rimandando al vescovo competente.