Consapevolezza
Il Viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer), è il dipinto più noto e famoso di Caspar David Friedrich. È considerato una icona che rappresenta il piacere del viaggiare. In particolare è stato adottato dagli amanti della montagna quale espressione della passione che li spinge a conquistare le grandi vette. Per Simona Mazza rappresenta iniziaticamente il ‘cercatore’, ovvero chi spiritualmente ricerca l’elevazione ascensionale: ‘Sono consapevole di essere un’incompiuta: sto percorrendo tutti gli stadi evolutivi a partiredal più gradino più basso. Adesso ho smesso di punirmi. Ho raggiunto gli inferi della mia anima, ho compiuto il mio viaggio ctonio e sono pronta alla rinascita.
Con l’autostima non ci fai niente.Ti anestetizza dicendoti “sei perfetto così”. I nostri obiettivi vanno invece misurati secondo metri di giudizi interni. È questo il punto di partenza della consapevolezza. Se ci giudichiamo prendendo riferimenti esterni, abbiamo bisogno dell’autostima. Con la consapevolezza puoi scoprire realmente te stesso e superare i tuoi limiti. Tutto il resto è relazione. Se sei consapevole di te stesso, nessuna relazione può spostare il tuo baricentro e niente può scalfirti’.
Coscienza
Renè Magritte
Il figlio dell’uomo è probabilmente uno dei quadri più celebri di Magritte, semplice ed enigmatico. Rappresenta un uomo posizionato frontalmente rispetto allo spettatore, con una bombetta in testa, un cappotto elegante, camicia bianca e cravatta rossa. Il quadro è apparentemente semplice e privo di dettagli ed è necessario ricordare che doveva essere un autoritratto ma Magritte ha numerose difficoltà nel dipingere un ritratto di se stesso, che in numerose lettere da lui scritte definisce come un problema di coscienza. L’opera esprime una forte critica rivolta alla classe borghese, dato l’abito formale del protagonista, che Magritte reputava meschina e ipocrita.
‘Se ci si trova su piani di coscienza diversi non si può comunicare. Piani diversi di coscienza sono infatti piani diversi di comunicazione. Io capisco il tuo stato di coscienza e posso comunicare con te, perché l’ho sperimentato e superato, ma tu non puoi capire il mio stato di coscienza. Sta a te decidere di cogliere i messaggi o restare compiaciuto e beato al tuo livello’, annota l’autrice. ‘Vivo nel timore di non essere incompreso’, annotava Oscar Wilde.
Roberto Cristiano
(continua…)