In data 12 dicembre 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Economia che porta a 67 anni l’età per la pensione di vecchiaia dal 2019, con lo scatto di cinque mesi per l’adeguamento alla speranza di vita. Lo scatto pensione 2019 si applicano anche ai lavoratori precoci che si ritirano prima grazie alle nuove agevolazioni, mentre sono esclusi gli addetti ai lavori usuranti. Nella Legge di Bilancio 2018, in seguito all’accordo con i Sindacati, è prevista l’esenzione dello scatto anche per 15 categorie di lavoratori, per i quali età pensionabile e requisito contributo per la pensione anticipata restano quelli attuali.
ESENZIONE SCATTO PENSIONE 2019 – L’aumento dell’età pensionabile non si applica alle seguenti 15 categorie di attività:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- chi cura, per professione, persone non autosufficienti;
- lavoratori marittimi;
- settore siderurgico;
- pescatori;
- lavortori agricoli.
Il requisito per andare in pensione anticipata precoci, si alza a 41 anni e cinque mesi. Restano invece invariati i requisiti per i lavoratori usuranti, che possono ritirarsi con la quota 97,7. Niente scatti relativi alle aspettative di vita fino al 2025.
Lo scatto del requisito pensione 2019 ha un impatto anche sull’APe volontaria, che la Legge di Bilancio proroga al 2019. Fra i requisiti di accesso all’anticipo pensionistico, c’è quello dei 3 anni e sette mesi al raggiungimento del requisito per la pensione. Dal 2019, il requisito sarà, appunto, a 67 anni, quindi non basteranno più 63 anni per avere diritto all’APe volontaria, il paletto di età, sembra destinato ad aumentare di cinque mesi a 63 anni e cinque mesi quindi, per poter soddisfare il requisito dei tre anni e sette all’età pensionabile.
Attenzione: coloro che invece nel 2019 avranno già ottenuto l’APe, avranno diritto al versamento del trattamento per un periodo più lungo. Nel momento in cui si presenta la domanda di APe (il via atteso nel 2018), bisogna anche scegliere se ottenere o meno il finanziamento supplementare previsto in caso in scatti età pensionabile. Il problema dell’aumento del requisito anagrafico si porrebbe anche per l’APe sociale, nel caso in cui venisse anch’esso prorogato al 2019.