“Il problema delle pensioni non si risolve solo con Quota 41, che pure va adottata come abbiamo già proposto con un disegno di legge nel lontano 2013, inascoltati (pdl Damiano, Baretta, Gnecchi). Come non si è risolto con Quota 100”, afferma Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e presidente dell’associazione Lavoro&Welfare.
“Se si vuole cancellare la legge Monti-Fornero, e noi siamo d’accordo, che è tuttora in piedi nonostante le dichiarazioni di Salvini – aggiunge – bisogna superarne la rigidità che costringerà ancora ad andare in pensione a 67 anni. Noi proponiamo che l’età di pensionamento possa partire dai 63 anni, con una leggera penalizzazione sulla sola parte retributiva, e riteniamo che APE sociale e Opzione Donna diventino strutturali, come è strutturale la legge sui lavori usuranti introdotta dal secondo Governo Prodi. La previdenza non ha bisogno di propaganda e di altri aggiustamenti provvisori, ma di soluzioni definitive che facciano passare il sistema dall’attuale e anacronistica rigidità ad una moderna flessibilità”.